PUNTO MERCATO – Tutto intorno alla visita di Ausilio al Camp Nou, tra City e Barça. E in difesa…
PUNTO MERCATO INTER – Tourè e Pedro i sogni, le possibilità sono…
Ormai archiviata una stagione che, calendario e classifica alla mano, non ha più molto da dare, è fondamentale pianificare seriamente un’annata che rappresenterà il punto di svolta dell’Inter. Se i vari anni zero che hanno tormentato le menti dei tifosi nerazzurri da dopo il Triplete sono sembrati – giustamente, alla luce dei fatti – tutt’altro che solide fondamenta, è giunta l’ora di fare sul serio. L’allenatore sarà Mancini, insieme al suo mantra che sa più di torniamo competitivi che di vinciamo lo scudetto l’anno prossimo. Questa è la prima certezza, salvo impronosticabili accadimenti. Il passaggio successivo sarà ovviamente quello di operare con la massima discrezione in sede di mercato, senza errori. La strada intrapresa, quella del mercato di gennaio, è più che positiva. Ottenuto Shaqiri a un prezzo ribassato rispetto al suo valore, il solo prestito di Podolski si è rivelata una mossa azzeccata, per testare meglio il giocatore e trattare un eventuale prezzo dopo sei mesi. Il ritorno di Santon, operazione accolta con scetticismo dall’ambiente, è stata un’altra scommessa vinta, con l’ex Bambino che è già nettamente l’esterno migliore della rosa – fattore positivo, sì, ma anche negativo. Anche Marcelo Brozovic, concludendo la rassegna, è stato un ottimo acquisto, in virtù di un rapporto qualità/prezzo davvero conveniente. Ausilio continui su questa scia.
Analizziamo, di seguito, le situazioni dei giocatori in rosa e di quelli potenzialmente in arrivo, ruolo per ruolo.
PORTA – Samir Handanovic è uno dei migliori estremi difensori della Serie A, e quest’anno – nonostante alcune défaillance – lo ha confermato, specie in caso di rigori. Gli occhi di molte squadre sono già su di lui, e la fresca eliminazione dell’Europa League (di cui è stato quasi spettatore) spegne il suo sogno di giocare nell’Europa che conta. A regalargli questa soddisfazione, potrebbero esserci altre squadre, come la Roma, piazzamento in campionato permettendo, o il Manchester United, momentaneamente ai preliminari dell’anno prossimo. Se il trasferimento dovesse avvenire, il Biscione si sta guardando intorno per cercare soluzioni. All’estero, si parla di Asmir Begovic, estremo difensore dello Stoke City e della nazionale della Bosnia Erzegovina, ancora ventisettenne, il che lo rende assolutamente un portiere giovane. Sempre seguendo questa linea verde, voluta da Thohir, nel campionato nostrano l’attenzione è rivolta a Perin del Genoa e a Sportiello dell’Atalanta, entrambi protagonisti con le loro due squadre e autori di grandi prestazioni. La fiducia, a quanto pare, non potrà essere riposta sul giovane Bardi: al Chievo, al suo posto, adesso gioca Bizzarri e il rodaggio del portiere classe 1992 non è ancora stato completato.
DIFESA – Tasto dolente, il reparto difensivo dovrà necessariamente essere quello da rivoluzionare. Tant’è che Murillo è già pronto a vestirsi di nerazzurro, bloccato nel mercato di gennaio, e il riscatto di Santon a 4 milioni di euro è cosa fatta, a causa della clausola delle presenze, già ottenute dal laterale italiano. In ogni caso, è probabile che molti leveranno le tende: Campagnaro, il cui contratto scade quest’estate; Juan Jesus, che sta riscuotendo prestazioni imbarazzanti, dopo essere stato considerato inizialmente un grande prospetto. Diversa la situazione di Andrea Ranocchia, capitano e italiano. Ciò che occorrerà riconoscere sarà l’incompatibilità degli ultimi due centrali citati, che, se correttamente aiutati da un compagno di reparto più solido e sicuro, hanno sfigurato meno e acquisito maggiore self confidence. Se si decidesse di tenerne uno, occorrerà scegliere tra il capitano italiano e il brasiliano, ma più giovane, dal grande fisico. Per quanto riguarda Vidic, le sue continue esclusioni, al netto delle obbrobriose prestazioni difensive, fanno pensare a un addio a fine anno, a causa di un feeling, calcistico o extra, mai sbocciato con Mancini, più che con la Serie A in sè.
Per sostituirli, non circolano molti nomi, se non gli stessi della parte conclusiva del mercato invernale: Dragovic e Vida della Dinamo Kiev, per i quali non sembra ancora essere stato affrontato un discorso con il club di appartenenza. Dalla Cina, invece, arriva l’ipotesi del tesseramento di Zhang, dal Guangzhou di Marcello Lippi. La mossa potrebbe essere, oltre che tecnica, più una strategia di marketing legata al mercato orientale, tanto a cuore a Thohir. Come da tempo, rimane monitorata anche la situazione di Schar, in scadenza col Basilea a giugno, mentre non è da escludere che si punti ad ingaggiare un centrale già affermato a sorpresa.
CENTROCAMPO – E qui si inizia a fantasticare. Posto che Medel rappresenta l’elemento che fa girare la mediana nerazzurra e che un Guarin continuo sarebbe un punto saldo, rimane il solo Brozovic tra i centrocampisti concretamente utili alla causa. Capitolo Mateo Kovacic: il suo talento cristallino non è da discutere, la sua posizione in campo, sì. Più volte è stata sottolineata la necessità di arretrarlo leggermente, non essendo egli un trequartista puro e avendo bisogno di spazio per agire al meglio. Se Mancini vorrà, potrà costruire la nuova Inter intorno a lui, altrimenti, con Shaqiri molto più efficace sulla trequarti e possibili nuovi innesti per un tridente o un 4-2-3-1, si complicherebbe la situazione. Un dettame è già stato dato, il croato può essere ceduto soltanto per una cifra spropositata, a partire da 40 milioni di euro.
In entrata, il nome che più stuzzica e fa sognare è quello di Yaya Tourè, uno dei più forti giocatori in circolazione, a parere di chi scrive. Il Manchester City lo cederebbe per una cifra intorno ai 20 milioni di euro, considerando l’età (31 anni), ma bisognerebbe capire come ottenere la somma o se ci siano i margini per spalmarla, come con Shaqiri. Per dare più sostanza e precisione alla manovra, non è tramontato l’interesse per Xhaka, compagno di nazionale di Shaqiri che era stato vicino alla Beneamata a gennaio.
ATTACCO – In questo frangente, molto dipende dalla volontà di Icardi e dalle richieste per lui. Una sua cessione sarebbe l’unica fonte per un enorme guadagno, da investire poi saggiamente. Se dovesse rimanere, il tassello mancante sarebbe un altro esterno d’attacco, per un 4-3-3 o un 4-2-3-1, insieme a una degna riserva dell’argentino. In caso di permanenza, appunto, si tenterebbe l’assalto in casa City o Barcellona, e ciò spiega la presenza di Ausilio al Camp Nou, nel match che ha visto avversarie le due compagini. Non solo di Yaya Tourè, dunque, si è parlato. Per il ruolo appena descritto, si punta al sempreverde Jovetic, escluso dalla lista UEFA e disposto a tornare in Serie A, ma ancora più adatto sarebbe Pedro, del Barcellona, con contratto in scadenza nel 2016 e un posto sempre più da panchinaro, dovuto all’incredibile livello dell’attacco blaugrana. Per la serie, toglilo tu il posto a Messi, Neymar e Suarez. Il prezzo, per entrambi, si aggirerebbe intorno ai 15 milioni di euro. Per provare a spendere meno, sempre sott’occhio la situazione di Konoplyanka, ancora il Europa League con il suo Dnipro. Il suo contratto scade quest’estate e sarebbe un ottimo colpo a zero. Sullo sfondo, specie dopo i mugugni di quest’inverno, rimane Lavezzi, compagno di Jovetic nei sogni estivi dei tifosi nerazzurri, che avrebbe una chance in più di approdare a Milano.
Matteo Rasile Follow @teo_ras