PUNTO MERCATO – La verità (presunta?) su esterni e centrocampo
Di Giorgio Crico.
Allora, siamo onesti: chi non è stufo della diatriba Isla? O della telenovela Nainggolan? Chi ha davvero voglia di litigare con De Laurentiis per Zuniga? Chi sa chi sono davvero Wallace o Wellington? Luiz Gustavo interessa poi così tanto all’Inter?
Questi non sono dubbi che circolano nelle sole menti dei tifosi nerazzurri ma anche tra gli “addetti ai lavori” (giornalisti, procuratori, commentatori esterni, ospiti di studi televisivi etc) più o meno blasonati. La realtà del mercato, per adesso, è una sola e porta i nomi di Andreolli, Campagnaro, Icardi e Belfodil, gli unici giocatori che a oggi l’Inter ha comprato e davvero pensa di utilizzare per il prossimo anno. Laxalt non si sa ancora se verrà confermato in nerazzurro o verrà ceduto in prestito, così come anche la situazione di Ruben Botta è sempre più confusa (e le dichiarazioni del procuratore non aiutano). L’unica cosa che sanno tutti e che è evidenziata anche dai nomi stessi dei quattro acquisti sopracitati è che l’Inter ha un bisogno disperato di trovare un centrocampista di livello assoluto e almeno un esterno degno di questo nome (meglio se fossero due).
I nomi per le fasce sono quelli e sono sempre gli stessi: per la precisione, andrebbero aggiunti all’elenco di poc’anzi anche Janmaat e van der Wiel, i due esterni destri che l’Inter sta inseguendo in questo momento. Posto che il giocatore del PSG guadagna moltissimo e ha un cartellino che non verrà ceduto per meno di 10 milioni di euro (trattabili, d’accordo, ma sempre tanti), sarebbe forse mossa più intelligente virare su Daryl Janmaat, difensore destro del Feyenoord che nella passata stagione ha fatto meraviglie coi Rotterdammers, arrivando a essere per distacco il miglior esterno basso dell’Eredivisie e a guadagnarsi anche la titolarità nella Nazionale oranje proprio ai danni del connazionale emigrato a Parigi (che, per la cronaca, s’è giocato la maglia da titolare nel club tutto l’anno col non proprio stellare Jallet). L’ha dichiarato nella giornata di ieri un esponente della dirigenza del club olandese, Janmaat si strappa da Rotterdam con soli 5 milioni, la metà di van der Wiel.
E quindi? Niente, troppi anche 5 milioni e l’Inter ha virato sul giovanissimo brasiliano a costo zero Wallace. Poco noto agli esperti di calcio e praticamente sconosciuto ai più, Wallace Oliveira dos Santos è un 19enne di belle speranze che l’Inter spera di ottenere in prestito secco dal Chelsea, che l’ha addocchiato e acquistato già ben più di sei mesi fa. Impostosi come seconda alternativa al titolare Bruno Vieira nella Fluminense scudettata del 2012, Wallace è stato titolare nel Brasile Under 17 e ha già collezionato due presenze con la Seleção Under 20. A questo però va aggiunto che, sebbene abbia solo 19 anni (lo ribadiamo), il ragazzo conta appena 21 presenze da professionista. Insomma, un dejà vu: ricordate Coutinho nella seconda metà del 2010? Ecco, molto probabilmente lo scenario sarebbe identico: ottimo prospetto, gran talento (e qui c’è la prova) ma è un giocatore da costruire completamente. E oltre al danno anche la beffa: se si rivelasse un fenomeno assoluto, un nuovo Maicon, quante chance avrebbe l’Inter di confermarlo anche per il prossimo anno? Tuttavia c’è una sensazione che infonde un po’ di ottimismo: Wallace sembra il tipico “riempitivo”, cioè un utile elemento in più in rosa ma non certo un potenziale titolare: con un suo eventuale arrivo pare quasi certamente un mero preambolo al vero colpo per le fasce.
E se parliamo di vero colpo sugli esterni, come non nominare i fantasmi dell’ultimo mese e mezzo, Isla e Zuniga? Il colombiano non sembra poter andar via dal Napoli: non tanto perché De Laurentiis s’è imposto sulla conferma addirittura col rischio che si svincoli il prossimo anno a zero, ma più che altro perché rientra completamente nel progetto di gioco di Benitez come terzino sinistro, essendo più difensore di Armero. Inoltre non dimentichiamo che se il progetto partenopeo avesse un buon successo il giocatore potrebbe anche rinnovare. D’altrocanto il discorso Isla però non sembra ancora chiuso: i soldi che chiede Marotta sono davvero troppi per un giocatore reduce da una stagione opaca come quella del cileno, ma potrebbe anche darsi che Conte lo stia tirando a lucido in queste amichevoli estive risparmiando Lichtsteiner e Padoin per far risalire la quotazione del giocatore e giustificare i quasi 8 milioni richiesti dalla dirigenza bianconera. Onestamente, che Isla rientri nei piani tecnici del mister juventino sa molto di giustificazione posticcia studiata ad arte da Conte per esserselo ritrovato in rosa e al contempo non averlo ceduto per una cifra ritenuta congrua… Vedremo.
E il centrocampista? Tra Nainggolan, Luiz Gustavo e Wellington solo la pista che porta al belga pare percorribile, nonostante ci sia di mezzo il sempre vulcanico Cellino. Il mediano del Bayern non sembra poter volere una squadra che gli offre pochi soldi, rispetto a quelli che prende attualmente, e nemmeno uno straccio d’Europa. Cambiare per cambiare allora apparirebbe più logico scegliere l’ambizioso Wolfsburg, prendere molti più soldi di quanti gliene possa dare la Beneamata e continuare a giocare in un campionato che il brasiliano conosce a menadito (inoltre, siamo sicuri che davvero serva l’ennesimo medianaccio a quest’Inter?). Su Wellington ha invece probabilmente ragione Sabatino Durante: perché acquistare un mediano alla Felipe Melo che non è nemmeno titolare al San Paolo? Come centrocampisti di quantità allora tanto vale confermare chiunque tra Mariga, Kuzmanovic o Obi. In realtà, quel che servirebbe ai nerazzurri è un midfielder che sappia abbinare nel modo giusto quantità e qualità, un nuovo Cambiasso, per capirci, e al momento solo Nainggolan sembra avere questo profilo, posto che comunque anche il belga dovrebbe dimostrare di essere un (sigh) top player.
In conclusione: qualcosa di quanto elencato arriverà, deve arrivare. Perché ci si può schermire come e quanto si vuole, ma visto il mercato delle romane e soprattutto quello di Fiorentina e Napoli l’incubo di trovarsi a lottare per un misero quinto posto sembra molto più vicino alla realtà di quanto si creda. E Mazzarri non è certo venuto all’Inter per l’Europa League: lui vuole solo vincere.