Radu: “Parma? Contento della scelta fatta. Sono qui grazie ad una persona importante”
Il portiere rumeno è stato ceduto dall'Inter in prestitoCon il ritorno di un uomo squadra importante come Mattia Perin al Genoa, Ionut Radu è stato improvvisamente declassato dal ruolo di titolare che aveva brillantemente mantenuto nell’anno e mezzo trascorso in Liguria. L’estremo difensore rumeno, così, insieme all’agente Oscar Damiani ha sentito la necessità di cambiare maglia e trovare altrove una piazza in cui tornare protagonista. Rientrato dal prestito all’Inter, che ne detiene il cartellino, il giovane portiere è stato così girato nuovamente in prestito. Il Parma, che aveva la necessità di intervenire sul mercato dopo l’infortunio di Sepe, ha colto al volo l’occasione. Presentato ufficialmente oggi alla stampa, ecco le parole di Radu rimbalzate su tuttomercatoweb.com: “Sono molto contento della scelta che ho fatto. Sono arrivato con lo stesso spirito, spirito di sacrificio, voglio lavorare e ottenere il massimo possibile. Sono qui per dare una mano e aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi”.
Nel gioco del Parma il portiere è il primo giocatore utile a ripartire: come te la cavi con i piedi?
“A me piace giocare con i piedi, è una cosa molto positiva perché al giorno d’oggi ogni grande squadra gioca con i piedi. Piano piano si vuole arrivare a quei livelli”.
Cosa ti ha convinto ad accettare Parma? E cosa si è rotto a Genova?
“A Genova non si è rotto niente, sono scelte tecniche che ho sempre rispettato. La prima volta che ho messo piede in campo in Italia è stato qui a Parma, ero a fare un provino qui a 15 anni poi il destino ha fatto in modo che tornassi qui e sono molto contento”.
Perché hai scelto Parma?
“Qui c’è una persona che conosco, che ho avuto ad Avellino che è De Vito. Poi il gruppo, già dal primo giorno mi sono convinto che è una grande famiglia e qui si possono ottenere risultati e sono contento”.
Sei pronto per domenica?
“Sono sempre pronto. Sto lavorando al massimo per convincere il mister, posso dare una mano alla squadra”.
C’è una gerarchia fissa? Cosa ti ha detto il mister?
“Di queste cose non si parla. Alla fine è il campo a decidere, devi dare sempre tutto sul campo e mettere il massimo impegno, poi alla fine, come in tutte le squadre, sceglie il mister.”
Quali ritieni i tuoi punti di forza?
“Il mio punto di forza è anche il punto su cui devo lavorare. E’ quello mentale, è sia il mio punto forte che quello su cui bisogna lavorare perché tutte le cose nascono da lì, a livello psicologico. Migliorando si migliora tutto il resto”.
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