CorSera – Ranieri chiama al buonsenso: “Non possiamo scavalcare i cittadini: i tamponi vanno fatti prima a loro”
La Sampdoria ha registrato 8 atleti positivi dallo scoppio dell'epidemia da CoronavirusNon devono essere settimane tranquille in casa Sampdoria: da quando è scoppiata l’epidemia da Coronavirus, infatti, i calciatori blucerchiati risultati positivi sono stati 8, senza considerare i membri dello staff tecnico. Sulle pagine del Corriere della Sera, l’allenatore doriano Claudio Ranieri ha parlato della situazione di stallo che sta vivendo il calcio italiano, tra l’incertezza generale ed i timori dei suoi giocatori.
PRUDENZA – Innanzitutto, l’ex allenatore di Inter e Roma chiama alla prudenza, affermando quanto sia prematuro parlare di una ripresa in un periodo caratterizzato da ancora troppe perdite: “Ci sono ancora troppi morti e troppi contagiati per ricominciare. Ciascuno di noi avrebbe voglia di tornare sul campo, ma questo è il momento della prudenza. Nessuno sa come reagisce il virus sul fisico di un atleta e se dovesse succedere qualcosa di grave chi se ne assumerebbe la responsabilità?”.
TAMPONI? PRIMA I CITTADINI – Sulle procedure del protocollo sanitario, Ranieri non ha dubbi: “In questo momento c’è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico. Ho degli amici che sono stati ammalati e il tampone non sono riusciti a farlo perché non se ne trovano”. Inoltre, l’artefice del miracolo Leicester City dice no anche ad un ritiro isolato prima della ripartenza: “I giocatori sono chiusi in casa da quasi due mesi e stanno dando i numeri. Molti sono da soli, con la famiglia lontana. E dovrei portarli in ritiro un altro mese con la prospettiva di tenerli isolati anche durante le partite? Sarebbero quattro mesi di clausura, non è credibile”.
TIMORI – Oltre all’aspetto psicologico legato all’isolamento, vanno considerati anche i timori di chi ha contratto il virus: “I giocatori non ne possono più di stare rinchiusi. Al tempo stesso hanno dei timori, soprattutto quelli che il virus lo hanno contratto”. Ed inoltre prosegue: “Va gestito lo stress psico-fisico. Chi mi assicura che ai calciatori colpiti da Covid non succeda niente dopo uno scontro di gioco? Invito tutti alla prudenza: sono morti anche dei giovani. Bisogna essere cauti, molto cauti”.
RIPARTENZA – Riguardo alla ripartenza delle attività, Ranieri sostiene che sia fondamentale assicurarsi la salvaguardia della salute da parte di tutti: “Voglio spazzare via ogni incertezza. Sono d’accordo con chi dice che la stagione va finita, così non si arrabbia nessuno. Ma nei termini e nei modi giusti. La salute viene prima di ogni altro interesse. Si ripartirà nel momento in cui gli ospedali non saranno più ingolfati e i test accessibili. Gli interessi della comunità vengono prima di quelli del calcio. Altrimenti significa prendere in giro gli eroi che ogni giorno lottano per noi”.
SOSTITUZIONI – Infine, Ranieri lancia la proposta delle cinque sostituzioni; una variante inedita, ma probabilmente necessaria: “Se si devono giocare tre partite a settimana con il caldo, dateci la possibilità di cambiare quei giocatori che non ce la fanno. A fine gara le difese immunitarie si abbassano e ci vuole tempo per ripristinare l’equilibrio fisico. Forse così ci sarebbero meno rischi”.
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