Ranieri: “Dobbiamo tornare a fare gol”. Su Sneijder e Stankovic…
Ecco le parole in conferenza stampa del mister Ranieri alla vigilia di Inter–Catania.
SULLA GARA – “Per vincere dovremo fare gol, cosa che ultimamente non riusciamo più a fare. Il Catania è sulle ali dell’entusiasmo, gioca bene, è una squadra ricca di buoni giocatori per cui dovremo stare molto ma molto attenti in difesa”.
SUL MODULO – “Sul cambiamento del modulo? Capisco il discorso ma non credo che con il 4-4-2 che ci ha portato a fare quattro vittorie di fila cambiasse tutto anche perché era un 4-4-2 con esterni che non erano tali, come Coutinho o Alvarez. Noi ce la siamo sempre giocata, anche a Napoli quando potevamo pareggiare, ma pure a Marsiglia. Bisogna trovare il punto giusto”.
SU SNEIJDER – “Deve giocare dietro le due punte perché quello è il suo ruolo, perciò bisogna lasciarlo libero di inventare il suo calcio. Se è diventato un problema? No, dire che Sneijder è un problema non è giusto, lui non è nel suo anno migliore almeno finora, per cui andrà gestito in un’altra maniera”.
LO SPOGLIATOIO E’ CON RANIERI – “Questo è la base perché i problemi si superano tutti insieme. I problemi ci sono altrimenti non sarei arrivato all’Inter e non avrebbero cambiato allenatore, ma dovremo essere vogliosi tutti di ribaltare la situazione, è importante essere tutti insieme. Avete visto quanto la società è stata vicina a tutti noi e anche a me ma anche i tifosi sono sempre stati con noi, fino all’89esimo anche contro il Bologna. Devono supportarci perché la gara di domani è davvero molto ma molto importante”.
SULLA SCELTA DI SCHIERARE I SENATORI – “Io scelgo sempre chi a mio avviso può fare la differenza. L’Inter quest’anno ha undici vittorie e undici sconfitte, di cui alcune di queste ultime non le meritiamo. Siamo anche sfortunati ma dobbiamo saper reagire con orgoglio, determinazione e sangue freddo. Forse è giusto mettere in campo forze fresche, ma anche giocatori che sappiano affrontare situazioni del genere”.
I RISULTATI CONDIZIONANO I GIOCATORI? – “La sfortuna condiziona, purtroppo ultimamente non ci riesce nulla e per questo dico che domani andremo sostenuti fino alla fine, dobbiamo avere il sangue freddo che richiede la situazione”.
SU FORLAN – “Se può riscattarsi come Milito? Sì, perché in lui vedo la voglia di far cambiare la situazione così come era per Milito tempo fa”.
MOTIVI DI DIGIUNO DEL GOL – “La poca determinazione che alcune volte mettiamo, quel pizzico di sfortuna che accompagna ogni stagione e una serenità che dobbiamo ritrovare per essere più forti di tutto quello che sta accadendo. Non può andare tutto sempre bene ma se analizziamo le gare che abbiamo disputato siamo sempre stati pericolosi in zona rete. A Napoli e Marsiglia siamo stati sfortunati, anche col Novara e col Lecce e non lo dico per difendere il mio lavoro ma perché capirete quanto sia assurda la situazione, non ci gira nulla”.
COME RIPRENDERE LA SQUADRA? – “Le stiamo provando tutte ma i frutti non arrivano. Solo perseverando ne usciremo fuori e noi non ci arrendiamo e né non voglio che i ragazzi si arrendano. Dovremo essere liberi e con il pubblico che spinge la squadra in difficoltà possiamo dare una sterzata importante”.
IN COSA CREDE RANIERI? – “Io credo nella squadra ma quello che conta per noi è vincere domani. E’ come se fosse l’ultima partita e non per me, ma come pensiero. Abbiamo un problema, non dobbiamo risolverlo, dobbiamo superarlo”.
ESONERO? – “Non la vivo come ultima spiaggia, io ho la piena fiducia della società e sono determinato a far bene, voglio che la squadra sia libera da ogni condizionamento. Non mi sento sotto esame proprio perché ho preso una situazione molto peggiore rispetto a quella di adesso, quando sono arrivato eravamo con le spalle al muro. Quindi sono positivo come lo ero prima”.
SU STANKOVIC – “Non l’ho visto bene negli allenamenti, aveva qualche problemino e ho preferito farlo riposare. Non convocato perché si è lamentato? Magari fosse solo perché si è lamentato a Napoli! Tra l’altro ha anche sbagliato perché ha detto che escono sempre i soliti ma lui non ha giocato tanto per cui non è tra i soliti”.
QUANTO SERVE VINCERE? – “Bisogna vincere. Quando vinci sale il morale e ritrovi energie nervose che magari nel momento difficile non riesci a trovare. Io sinceramente non ho mai visto un’Inter rinunciataria, rispetto a quanto si dice. Dovrò trovare il modulo migliore per la squadra: se finora ho giocato con due punte e trequartista significa voler giocare anche in fase offensiva. Anche a Marsiglia siamo andati lì a fare la partita. Il problema per il momento è il gol e dovremo essere molto attenti in fase difensiva”.
COSA MANCA? – “Manca la testa perché abbiamo visto che quando si vinceva c’erano gambe e qualità. Ora corriamo e siamo volenterosi ma lo facciamo male per la frenesia di voler fare le cose”.
NAGATOMO – “Era un pochino stanco, questo viaggio in Giappone andata e ritorno non è stato da poco, ma il problema al polpaccio non esiste”.
SUL COLLOQUIO CON MORATTI – “E’ stato un colloquio di prassi, noi parliamo almeno una volta a settimana, diciamo un colloquio normale con il presidente. C’è fiducia”.
SULLA ROTTURA TRA JUVE E MILAN – “E’ calcio italiano e non cambierà mai. Se c’era un legame storico? Non so, perché quando c’ero io c’era un’altra dirigenza”.
JUAN JESUS CONVOCATO – “E’ un premio. Si sta allenando benissimo per cui ho voluto premiarlo. Ancora non è pronto ma ho voluto premiarlo essendo una partita in casa”.