Ranieri: “Se Eriksen è un problema chiudiamo il calcio. Inter? Ci sta perdere a San Siro”
Il tecnico della Sampdoria in conferenza stampaCome da abitudine, contrariamente alla maggior parte degli allenatori, Claudio Ranieri è intervenuto nell’antivigilia di Inter-Sampdoria nella conferenza stampa di presentazione del match, visto che la gara si giocherà nel posticipo delle 20.45 di domenica sera. Un momento particolarmente complicato per la sua squadra dopo i cinque gol subiti dalla Fiorentina, che tra due giorni affronterà invece un’Inter galvanizzata dal successo ritrovato in Europa League, dopo le due sconfitte di campionato e Coppa Italia. Ecco le risposte dal tecnico romano ai giornalisti, nelle parole riportate da tuttomercatoweb.com.
POST-FIORENTINA – “La squadra reagisce ogni volta. E’ stata una partita nata male ma la dobbiamo archiviare e pensare alla prossima gara con l’Inter. Sarà una partita tosta ma bella”.
MENTALITA’ – “Non credo sia un problema di mentalità. Nella gara con la Fiorentina non si è vista una gara sazia. Siamo partiti col piglio giusto, succede: è un’annata di alti e bassi. Serve equilibrio. Sarà una battaglia fino all’ultima partita”.
ERIKSEN – “Eriksen è un grandissimo giocatore. Se lui è un problema, chiudiamo col calcio”.
PRESSIONI INTER – “Perdere a San Siro ci sta. Bisogna vedere come ma non ci arrenderemo. Fino alla fine saremo in campo”.
CINISMO IN ATTACCO – “Sono d’accordo. Se ci capita un’occasione dobbiamo sfruttarla. Quella è la partita perfetta: solo così possiamo uscire da San Siro con un risultato. Sbagliando poco, stando concentrati ed essere compatti nei reparti”.
VOCI SOCIETARIE – “Noi siamo in una bolla ermetica. Non ci scalfisce nulla. Noi siamo la Sampdoria che va in campo, non quella del centro decisionale ed economico. Noi dobbiamo rendere conto sotto l’aspetto calcistico”.
RITORNO DEPAOLI – “A me piace molto perché ha una frequenza di passo notevole, resistente. Ha buona tecnica in velocità”.
AUDERO – “Nessuno della squadra dà addosso ai compagni. Nell’ambiente, quando si prendono tanti gol, la colpa è spesso del portiere. Io ho fiducia in lui. E’ giovane, ha una carriera brillante davanti a sé. La forza dei portieri deve essere l’autostima e lui deve saper reagire. E’ un ragazzo giovane ha vissuto momenti d’oro ad inizio carriera. Questa è una pietra miliare perché si sente sotto esame. Ora lo conosco ancora di più gli dico che deve sentirsi amato, coccolato e sarà lui a tirarci fuori dalle sabbie mobili”.
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