Ranieri: “Voglio il 120% da Sneijder nel derby”
Un Claudio Ranieri che parla un pò di tutto, dalla vita privata alla vita di campo, proiettandosi verso le sfide che attendono la sua Inter nel prossimo futuro. Ai microfoni di Mediaset Premium, il tecnico romano racconta numerosi lati di sè, spaziando su vari argomenti.
VITA PRIVATA. “Milano è una gran bella città, una città che lavora, mi piace. Parlano del traffico caotico, ma io sono allenato: Roma, Londra, Valencia, Madrid, ho sempre vissuto nelle metropoli, ho lasciato Roma giovanissimo e ho girato l’Europa e questo mi ha dato moltissimo.
ARRIVO ALL’INTER. Un Ranieri subito accolto bene dai tifosi: “Il motivo dell’affetto immediato dei tifosi nerazzurri nei miei confronti credo sia dovuto al fatto che sia piaciuto il mio spirito di lavoratore. Subito mi sono messo a testa bassa per sistemare l’Inter, ho un carattere marcato, dico quello che penso, ho i miei difetti che con il passare degli anni sono anche peggiorati… Sono arrivato in questa squadra in un momento particolare, l’ho trovata sott’acqua, ma ho trovato anche volontà e senso di appartenza, non ci stavo a sentire dire che questi giocatori erano vecchi e saggi, ero sereno anche nelle sconfitte perchè vedevo come lavoravano”.
IL GRUPPO INTER. Il tecnico sorride sentendo parlare dei clan che ci sarebbero all’Inter: “Se i clan sono formati da quei giocatori che arrivano prima all’allenamento e sono gli ultimi ad andare via, allora io sono il capo dei clan… “.
PROFESSIONE ALLENATORE. Il tecnico parla poi dell’ottima scuola per allenatori qui in Italia: “La bravura del calcio italiano è spiegata anche dai colleghi che lavorano all’estero, la scuola di Coverciano è conosciuta in tutto il mondo e poi il campionato è l’Università, se hai fatto bene qui puoi fare bene ovunque”.
TROPPI STRANIERI IN ITALIA? “Gli italiani bravi arrivano sempre, i supercampioni si fanno sempre largo e penso a giocatori come Baggio, Vialli, Totti, Del Piero, Di Natale, decisivo anche per la tranquillità dei compagni che sanno che lui un gol lo farà; Pirlo aveva probabilmente bisogno di cambiare posto e stimoli e la Juventus cercava da tempo un organizzatore. Klose è sempre stato un campione, nel Bayern iniziava a giocare meno e ha deciso di trasferirsi. Ibrahimovic ha sempre fatto bene ovunque sia andato”.
PRIMO INCONTRO CON MORATTI. “L’ho conosciuto nel momento più difficile per la sua squadra, l’ho trovato pacato e stimolato, però lo conosco ancora da poco, appena 100 giorni, intensi ma ancora pochi”.
MOURINHO. “L’ho sentito, ci siamo scritti qualche sms e quando le cose andavano male mi diceva che la squadra sarebbe venuta fuori”.
MOTIVATORE. Un Ranieri che ha dovuto innanzitutto motivare una squadra depressa: “Ho detto ai mei calciatori che siamo in forte ritardo, io comunque penso sempre al massimo perchè se non sei ambizioso non arrivi mai in alto e neppure vicino”.
DERBY. Infine un Ranieri carico sul prossimo derby, che si avvicina sempre di più e che si augura di giocare con Wesley Sneijder in campo: “Per noi è il nostro fiore all’occhiello, deve darci il 120%, non deve essere semplicemente uno della rosa, ma il nostro condottiero. Non credo che per queste partite possano esistere favoriti, il derby azzera tutto, bisogna solo prepararlo bene e viverlo ancora meglio in campo”.