Ranocchia: “Mi sono rotto di non vincere. Diamo tutto! L’esempio…”
Ranocchia Gazzetta, il neo-capitano interista parla della sua fame di vittoria e degli ingredienti necessari per tornare grandi
Affamato, ma soprattutto leader. Finalmente, Andrea Ranocchia dà un forte segnale a tutto l’ambiente nerazzurro, mostrandosi determinato e soprattutto stanco di non vincere. Così, il capitano nerazzurro si racconta a La Gazzetta dello Sport, senza nascondere la sua voglia di rinnovare subito e di riportare l’Inter in alto.
Ecco tutti i temi affrontati dal numero 23 della Beneamata, con le sue importanti parole, riportate da ItaSportPress.
CAPITANO – “Che capitano voglio essere? Vittorioso. Mi sono un po’ rotto di non vincere…“
TUTTI CAPITANI – “Nell’arco del campionato ci saranno momenti bellissimi e altri difficilissimi. Ecco, quando vivremo questi ultimi io sarò lì a dare una mano ai nuovi e ai più giovani, ma dovrà essere tutto il gruppo a spingere dalla stessa parte, a prendere decisioni insieme.“
CHI NON SALTA BIANCONERO È – “La accendiamo? Sì, certo (ride, ndr). Però non sapete quanti insulti mi sono arrivati su Twitter: era uno sfottò, un semplice coinvolgimento reciproco coi nostri tifosi, che chiedevano a me e alla squadra di saltare. Massimo rispetto per tutti, anche se sono interista e quindi ci stava, ecco…“
VITTORIE – “Vinceremo o ci proveremo? Io dico “Diamo tutto!“, senza soste e furbizie. È la prima cosa che dirò e la sottolineerò sempre. E se ci sarà qualcuno che non dà, il gruppo dovrà farglielo capire. Perché è vero che c’è un capitano, ma il gruppo è totalità e forza. Guardate la Germania: non ha una stella come Ronaldo o come Messi, che hanno battuto, ma tanti ottimi giocatori che insieme hanno vinto e stravinto.“
MODELLO TEDESCO – “Il mio Tweet sull’ottimo progetto tedesco? È questo ciò che vogliamo fare. Thohir ha cambiato molto, dentro e fuori: il suo disegno mi ha esaltato perché c’è la voglia di emergere per durare. Prendete il Bayern Monaco: negli anni ha ritoccato, modellato, inserito e da tempo resta la squadra più forte in assoluto. Oltre a questo, sono importanti anche l’espansione del marchio e il coinvolgimento sempre maggiore delle componenti esterne e interne. Nel modello del Bayern ci sono la programmazione, la solidità, la forza, la struttura e l’idea che tutto possa durare per anni, visto che da anni dura effettivamente.“
GARRA – “Quanto all’Atletico Madrid, altro esempio ottimale: hanno dato l’idea di giocare ogni pallone come fosse questione di vita o di morte. Un po’ come il Cile o la Costa Rica ai Mondiali.“
ESEMPIO M’VILA – “Insegna che i soldi non contano, visto che ha rinunciato a una corposa buonuscita, e che è una di quelle persone che sanno rimettersi in gioco: questa è un?idea che mi piace un bel po’!“
VIDIC – “Figura importante, giocatore che… Le dichiarazioni di Ranocchia continuano, clicca qui.