Giornata dura per i tifosi interisti e gli inguaribili romantici. Dopo Goran Pandev infatti anche Andrea Ranocchia ha deciso di dire addio al calcio giocato. Lo ha fatto come di consueto: con grande correttezza ed eleganza. L’ex difensore nerazzurro, ancora convalescente dopo il brutto infortunio di qualche settimana fa, ha deciso non solo di rescindere il proprio contratto con il Monza, ma di appendere gli scarpini al chiodo.
Con due video messaggi molto sentiti e toccanti pubblicati sul proprio profilo Instagram, Ranocchia ha spiegato le motivazioni dietro la sua scelta:
“Trent’anni fa ho iniziato a giocare a calcio con enorme passione, volevo fare solo quello. Ho avuto la grandissima fortuna di veder trasformata quella passione nel mio lavoro, sono stato a contatto con tantissimi giocatori, allenatori, dirigenti e di ognuno porterò dentro ricordi importanti. Ho passato momenti molto belli, spensierati, ho girato tanti spogliatoi e questo mi ha arricchito in modo incredibile, mi ha migliorato e mi ha reso quelli che sono oggi. Ringrazio i compagni che ho avuto, da quando avevo 5 anni ai ragazzi del Monza. Ho giocato con talenti incredibili, nell’Inter, in Nazionale, ho giocato con e contro grandi campioni nei più begli stadi del mondo e questo mi riempie di orgoglio. A questi livelli nessuno ti regala niente. Tutti mi hanno dato qualcosa, io spero di aver dato qualcosa a loro. E infine ringrazio la mia famiglia, mia moglie Giulia e i miei figli, mi hanno dato gioia e supporto. Sono fortunato perché dietro di me ho una squadra veramente bella”.
“L’ultimo anno è mezzo non è stato semplice. La passione per il gioco è venuta pian piano sempre meno. A maggio, quando ero ancora all’Inter, sentivo che c’era qualcosa che non andava, ma non capivo cosa fosse. Ho provato ad andare altrove, per cercare nuovi stimoli e ho avuto la fortuna di trovare il Monza che mi ha dato grande fiducia. Purtroppo però le mie sensazioni non sono migliorate e con il passare del tempo è come se mi si fosse spento un interruttore. Non avevo più la passione. All’inizio non volevo accettarlo e ho continuato a impegnarmi, ma dentro non avevo più nulla per il calcio. Poi l’infortunio a Napoli che mi avrebbe tenuto fuori per mesi: senza la passione necessaria per tornare, ho ritenuto giusto non prendere in giro nessuno, a partire da me stesso. Ho parlato con Galliani del mio malessere e della mia scelta e ci siamo lasciati da amici, con grande rispetto. Mi ha capito. Non ho più niente da dare. Adesso mi prenderò un po’ di tempo per riordinare le idee e pensare al futuro. Ma non tornerò a giocare a calcio, non è quello che voglio”.
Un addio da grande, da gentiluomo. Non è da tutti essere così onesti e sinceri, specie nel mondo del calcio. Grazie di tutto, Frog: sei stato il cuore dell’Inter e i tifosi non lo dimenticheranno mai.
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