Rapid Vienna-Inter, Ferri (Inter Tv): “Handanovic capitano perché protagonista. Ai miei tempi non andavamo tutti d’accordo, ma in campo si combatteva per la stessa maglia”
Le parole dell'ex calciatore dell'Inter che vinse la Coppa Uefa nel 1990Riccardo Ferri, ex calciatore dell’Inter, ha parlato a Inter Tv nel pre-partita della gara contro il Rapid Vienna. Ecco le sue parole sul ricordo di quella Coppa Uefa vinta nel 1990: “C’è il ritorno di Politano che può essere un ritorno lieto perché superiorità numerica. La squadra deve dimostrare continuità dopo una partita strepitosa a Parma con ottime prestazioni di Perisic e Nainggolan. Il Rapid è una squadra molto giovane che fa fatica a fare gol, ma si difende bene. Ci deve essere una reazione e continuità dal punto di vista tecnico. Handanovic capitano? E’ un cambio importante dettato da situazioni che conosciamo bene. La società ha preso una posizione dura nei confronti di Icardi. Handanovic è protagonista nelle vittorie e nelle partite meno positive. E’ una figura importante e se hanno designato lui l’ha deciso lo staff tecnico. Il capitano, per me, deve essere scelto dalla squadra perché la fascia è importante“.
“Stasera manca la spina dorsale dell’Inter e serve una reazione soprattutto mentale. L’Inter deve affrontare le prossime gare facendo prevalere gli obiettivi prefissati usando testa e cuore. Lautaro? La forza di un giocatore si dimostra in questi momenti, quando ti devi far trovare pronto. Lautaro aspettava questo momento. La sua stagione si divide in tre fasi: la prima parte spettacolare, la parte centrale un po’ così e così e la fase finale in cui ha trovato consapevolezza dei propri mezzi. Il gol di Parma è un trampolino di lancio per affermarsi. L’Europa League è diversa dalla Coppa Uefa, lì ci andava chi arriva secondo e terzo posto. E’ una gara da dentro o fuori e che devi giocare bene in trasferta, soprattutto se è la prima gara. Il Rapid è bravo a rubare palla, aggressiva. Bisogna mettere la stessa aggressività per ipotecare la qualificazione.“.
“La doppia sfida del 1990 raccoglie la mentalità di quel gruppo, venivamo da dei campionati record. Allora non avevamo tanti cambi e si giocava con infortuni che trascinavi da tempo. Non andavamo tutti d’accordo, ci si prendeva in allenamento e si creavano situazioni imbarazzanti. Ma con la stessa maglia tiravamo nella stessa direzione. Arrivammo a Roma per alzare la prima Coppa Uefa dell’Inter per passare alla storia. Le motivazioni si creavano durante la settimana“.
“La stagione scorsa è stata importante con un obiettivo primario, raggiungere la Champions. La partita con la Lazio ha permesso alla squadra di entrare nell’Olimpo del calcio. In Champions abbiamo avuto una partenza strepitosa, ma poi sappiamo come è andata a finire. Centrare l’Europa League vorrebbe dire alzare asticella e attenzione e dimostra una crescita rispetto all’anno scorso, soprattutto se si centra anche la Champions. L’Inter ha dei problemi che vanno risolti nel più breve tempo possibile perché ci sono due obiettivi possibili che iniziano questa sera. Con il Parma l’impressione è che la squadra aveva voglia di segnare. L’atteggiamento è quello giusto e così si può giocare con chiunque, soprattutto in questa competizione”.
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