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Che nessuno tocchi Asllani!

Kristjan Asllani è entrato nell’occhio del ciclone delle critiche dopo la brutta prestazione in Real Sociedad-Inter 1-1. L’albanese è stato schierato titolare da Simone Inzaghi in virtù del problema fisico occorso a Calhanoglu alla vigilia del match, con al suo fianco Barella a destra e Mkhitaryan a sinistra. La partita si è subito indirizzata sui binari sbagliati, coi padroni di casa passati in vantaggio al quarto minuto ed in gestione della partita quasi fino alla fine.

La prova di Asllani è stata indubbiamente negativa, anche se vanno precisate alcune cose. Intanto, l’elemento più importante: quasi tutta la squadra ha giocato una gara sottotono. A salvarsi sono probabilmente i soli Sommer, Pavard, Lautaro Martinez, Carlos Augusto e Frattesi. Tutti gli altri sono stati al di sotto della sufficienza, compresi Barella e Mkhitaryan, suoi compagni di reparto. Segno che la giovane età e l’inesperienza, nella gara di San Sebastián, non sono stati fattori così determinanti nelle prestazioni dei singoli.

Inoltre, vanno riconosciuti i giusti meriti anche all’avversario. La Real Sociedad, spinta anche da uno stadio molto caldo, ha giocato una grande partita soprattutto in termini di intensità ed organizzazione. Gli uomini di Ilmanol Alguacil hanno interpretato benissimo lo sviluppo del match, pressando alta un’Inter macchinosa nel palleggio e inefficace anche nei lanci lunghi verso le punte. Non ne abbiamo la controprova, ma in questo contesto avrebbero quantomeno faticato sia Calhanoglu che l’ormai ex nerazzurro Brozovic. Tra l’altro, le statistiche dei tre centrocampisti rivelano anche una certa somiglianza nelle prestazioni. Qui di seguito le trovate riassunte, direttamente dal sito Sofascore, in quest’ordine: Asllani, Mkhitaryan, Barella.

Asllani

Mkhitaryan

Barella

In conclusione, gettare la croce addosso ad Asllani e alla scelta del tecnico di lanciarlo titolare rappresenta un giudizio un po’ ingeneroso. Kristjan, classe 2002, ha bisogno di crescere, ma per migliorare e correggere i propri difetti servono necessariamente due elementi: tempo e minuti in campo. Anche in partite come queste, contro avversari spigolosi ed in palcoscenici importanti.

Simone Frizza

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