1 Maggio 2020

Recoba: “Ronaldo era uno spettacolo, Vieri e Adriano degli animali. Ecco come nacque l’esultanza di Moriero”

L'ex calciatore dell'Inter in diretta Instagram ha commentato il momento del calcio uruguagio

Intervenuto nel corso della diretta con la pagina uruguagia Football Vintage Classic, l’ex calciatore dell’Inter Alvaro Recoba ha attraversato i momenti più felici della sua carriera. Dagli inizi in Uruguay con il Danubio e il Nacional, al trasferimento in Italia in maglia nerazzurra. L’ex interista ha raccontato diversi aneddoti: dalla nascita dell’esultanza di Moriero divenuta iconica negli anni, alle sfide in allenamento sui calci piazzati con Mihajlovic, passando alle emozioni per aver giocato all’Inter con grandissimi campioni del calibro di Ronaldo. Ecco le sue parole:

NAZIONALE – “Come vedo La Celeste? Non sarà facile questo rinnovo di calciatori. Non ci sono due Suarez, due Cavani, due Forlan o due Godin. Ci sono calciatori con caratteristiche simili, ma non saranno mai uguali. La mia generazione è stata sfortunata, possiamo dire che un primo ricambio c’era stato tra il 2006 e il 2010. Nel 2006 meritavamo di esserci per la qualità della rosa, ma siamo rimasti fuori. Il calcio è così purtroppo, non esiste un calciatore che abbia sempre vinto. I momenti brutti sono quelli che ricordi meglio”.

CARRIERA – “L’esplosione è stata incredibile, sono passato da non giocare al Danubio e passare all’Inter, è stato tutto molto rapido. Non ho avuto mai tempo di essere tifoso una squadra in particolare. Oggi sono un tifoso del Nacional, ma sono grato al Danubio. Per non parlare dell’Inter, con cui ho trascorso dieci anni splendidi. Sono grato anche al Venezia e al Torino”.

SOSA – “Insieme all’Inter? Purtroppo no, lui già non giocava più. Ho giocato con Ruben in nazionale in qualche amichevole, ma non all’Inter. Lui era il mio idolo, oggi averlo vicino di casa, poterci parlare, è incredibile, lui è molto simpatico”.

INTER – “E’ stata un’esplosione di felicità, ero ancora un ragazzino ed avevo una voglia incredibile. Alla prima partita entrare e fare gol non era normale. Nel calcio bisogna sempre sfruttare le opportunità che hai, e in quel caso l’ho sfruttata al massimo. All’Inter c’era Ronaldo, era chiaro che avrei dovuto meritarmi il posto. Ho avuto la fortuna di segnare all’esordio e di giocare. Ronaldo ci ha preso per mano e ci ha fatto vincere la Coppa Uefa”.

FIDUCIA NEI PROPRI MEZZI – “La fiducia non si allena, in mia vita ho sempre seguito l’istinto senza pensare troppo, questa è la mia maniera di affrontare la vita. Nel mio caso puntavo sempre a correre e divertirmi”.

SPOGLIATOIO ALL’INTER – “Ero arrivato da poco, non capivo bene l’italiano. Così Moriero dopo un gol mi chiede di appoggiare il piede che lo avrebbe lustrato. Mi prende il piede, lo mette sul suo ginocchio e inizia a lustrarlo. Io ho messo la mano in testa perché ero in imbarazzo, poi è diventata un’esultanza tipica”.

PIRLO – “E’ stato mio compagno all’Inter. Qualità calcistica enorme e grande persona. Lui giocava da trequartista, è stata geniale l’intuizione di farlo giocare davanti alla difesa, in quel ruolo è stato il migliore che abbia visto in tutta la mia vita. Una qualità incredibile, una precisione assurda col pallone”. 

RONALDO – “Com’era da compagno? Sì, era uno spettacolo. In allenamento era impressionante, una grande condizione fisica, sempre esplosivo. Un cambio di ritmo, di passo, ti annichiliva completamente. Come calciatore è stato il miglior compagno che ho avuto, a prescindere dagli infortuni. Ronnie era uno spettacolo. Quando tornava dalle vacanze tornava sempre con 2-3 chili in più, ma dopo una settimana era già in perfetta forma. Fisicamente era un animale. Come ha vissuto gli infortuni? La prima volta che si rompe il ginocchio in Coppa Italia contro la Lazio, era la finale di andata della coppa, lì ero con lui ed ha sofferto molto. Non era semplice recuperare ogni volta per uno con la sua potenza fisica, ma la sua qualità lo ha fatto tornare nuovamente da vincitore”.

COMPAGNI ILLUSTRI – “Sono stato fortunato, ma dipende anche dall’età in cui ho giocato con loro. Ho avuto Batistuta all’Inter, ma non era lo stesso di Roma e Fiorentina. Dipende anche dall’anno. Vieri e Adriano erano degli animali, ma se avessi avuto anche Batistuta, Figo o Baggio nelle loro stesse condizioni, sarebbe stato diverso”.

SPECIALISTI – “Le sfide con Mihajlovic? Anche lui era impressionante, tremendo sui calci di punizione, il migliore che ho visto. Ma ce n’erano altri, Roberto Carlos, Ibra, Figo. Ci sfidavamo sempre, questo ci migliorava sempre. E’ tutta questione di allenamento”.

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