Alvaro Recoba, pur non avendo la carriera che tutti si aspettavano, è riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi per le sue doti straordinarie. Un sinistro magico che ha fatto innamorare i fan dell’Inter e, naturalmente, anche quelli del Venezia. In occasione della partita proprio tra Venezia e Inter di questa sera, La Gazzetta dello Sport ha intervistato il Chino. Queste le sue parole:
“Di Venezia ho bei ricordi. Quando arrivai eravamo tutti in bilico. Io, i miei compagni, Novellino, Marotta. Poi nel girone di ritorno fu una cavalcata fantastica, trionfale, fino alla salvezza. Sembrava impossibile all’inizio. Il mio apice fu una tripletta alla Fiorentina, che all’epoca era fortissima. In città mi vogliono ancora tutti bene, si ricordano di me non solo per i goal, ma anche per il rispetto che ho avuto per la squadra. In quel Venezia c’era un giovane Marotta. Beppe è una brava persona. Già in laguna vedevi la sua capacità di trovare soluzioni alternative, teneva in piedi tutto. Lui, pur crescendo di livello e potere, non è cambiato, ed è una cosa rara. È rimasto umile e professionale anche se ha vinto tantissimo alla Juve e ha fatto rialzare l’Inter”.
Giuseppe Marotta (@Getty Images)
“Inzaghi uomo giusto per l’Inter? Secondo me al di là dei risultati, ti accorgi subito che c’è una idea, una mano, un lavoro dietro. Può lottare ancora per lo scudetto e pure in Europa può fare strada. Anche perché, in generale, non è facile allenare una big e, in questo caso, poi è ancora più difficile essere all’altezza di chi l’ha preceduto. Poi Simone ha vissuto un’estate turbolenta. Non ho seguito per due giorni il mercato e poi leggo su Internet che Lukaku è finito al Chelsea… E prima Hakimi al Paris Saint Germain! La società sarà stata obbligata a fare queste scelte, ma hanno subito reinventato bene la squadra. L’hanno resa ancora competitiva, a partire da Dzeko che sta dando la sua esperienza. Nel calcio, a volte, puoi pensare che qualcuno sia insostituibile, ma non lo è mai se c’è la squadra, un’organizzazione, dietro”.
Recoba ha poi proseguito: “Lautaro? Non lo conosco bene, so solo che segna, quasi sempre, e questa dote non è da tutti. Inutile nascondersi, prima o poi arriverà una superbig mondiale con una superofferta per lui. Ciò non significa che andrà via di certo, ma è una eventualità da tenere in considerazione. Io lo vorrei a Milano per dieci anni, ma non sarà facile tenerlo. L’unica cosa che può fare l’Inter è coccolarlo, come si fa con i giocatori speciali, e poi vedere che succede”.