Gli stadi ai tempi del Coronavirus: le regole e come saranno senza tifosi
Tutte le regole che dovranno essere rispettate negli stadi e come sarà il nuovo calcio senza tifosi ai tempi del CoronavirusSarà un calcio totalmente diverso quello che ripartirà alla metà di giugno. Un calcio che non avrà spettatori, se non quelli da casa perché gli stadi avranno le porte chiuse. Come riporta La Gazzetta dello Sport, il calcio ai tempi del Coronavirus sarà un calcio fatto di distanze. Le squadre dovranno evitarsi e avranno percorsi differenziati per andare dagli spogliatoi ai controlli antidoping.
Tutti dovranno indossare la mascherina e toglierla solo nel momento in cui si entrerà in campo. Le squadre dovranno cambiare a gruppi rimanendo il meno possibile negli spogliatoi. Per quanto riguarda le docce, potranno essere fatte solo se viene rispettata una distanza di almeno due metri, altrimenti meglio farle a casa o in hotel.
Una parte di coloro che solitamente sono in panchina saranno in tribuna. Rispettare la distanza vorrà dire anche limitare le proteste contro l’arbitro. Ci sarò lo smartworking anche per le interviste. Le conferenza stampa avranno domande effettuare via Whatsapp. Ci saranno 10 giornalisti e 10 fotografi, salteranno i buffet e la sala stampa sarà un ricordo.
Le squadre dovranno arrivare con due pullman per rispettare le distanze, gli arbitri e il personale di servizio dovrà arrivare con mezzi propri ed evitare trasporti pubblici. Se dovesse esserci un positivo la squadra andrà messa in quarantena, ma per questa regola si sta ancora decidendo se applicarla o meno. Il calcio è pronto a ripartire, ma sarà così diverso dal solito.
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