La data del 10 giugno è cerchiata in rosso da ogni tifoso dell’Inter, con la finale di Champions League che come un buco nero assorbe tutta l’attenzione. Prima della grande notte di Istanbul, però, l’Inter ha un’altra sfida da giocare e che può valere milioni di euro. Non un dettaglio banale, di questi tempi.
Contro l’Atalanta, i nerazzurri hanno ottenuto l’aritmetica qualificazione alla prossima Champions League, ma sarà importante battere anche il Torino, per ottenere il maggior numero possibile di punti e centrare la posizione più alta possibile in classifica. Ecco perché.
La parte più corposa dei ricavi dei club italiani è quella derivante dai diritti televisivi. Il gap con la Premier League è enorme, visto che la più pagata dalle tv in Italia guadagna (molto) meno dell’ultima in classifica in Inghilterra, ma rimane comunque una delle voci più importanti nei fatturati delle società di casa nostra.
Prendiamo come riferimento gli ultimi dati ufficiali disponibili, quindi quelli relativi alla stagione 2021/2022 e scritti nero su bianco sui bilanci delle 20 società di Serie A. Questa è stata la classifica degli incassi dai diritti tv la scorsa stagione:
Come si calcolano queste cifre? Il 50% del ricavato dagli accordi televisivi viene suddiviso in parti uguali per ciascuna squadra: ognuna delle 20 squadre di Serie A ha ottenuto quindi una base di 23,48 milioni di euro circa. Il restante 50% viene suddiviso sulla base di vari fattori, sui quali facciamo delle specifiche per analizzare il caso Inter:
L’Inter nell’ultimo bilancio pubblicato ha registrato una diminuzione di circa 41 milioni di euro alla voce dei diritti televisivi rispetto alla stagione precedente, quella dello Scudetto. Gran parte di questi però erano derivanti dallo slittamento della parte finale della stagione 2020 e quindi di circa 25 milioni di euro nel bilancio dell’anno precedente. La diminuzione effettiva dunque, dal punto di vista dei risultati stagione su stagione, è stata attorno ai 16 milioni di euro tra l’anno dello Scudetto e il secondo posto della scorsa stagione.
Quest’anno la quota totale di diritti televisivi da distribuire sarà superiore (di 162 milioni di euro), perciò gli effetti di un quarto posto (con meno punti dell’anno scorso) rispetto ad un secondo posto potrebbero essere mitigati, se paragoniamo i risultati economici di questa stagione e quelli della stagione passata.
Fatto sta che arrivare secondi anziché quarti vorrebbe dire ottenere un risultato migliore del secondo posto dell’anno scorso. In questa Serie A, infatti, la parte dei diritti televisivi relativa al risultato in questo campionato prevede:
Tra secondo e quarto posto dunque ballano circa 5,2 milioni di euro, oltre a qualche centinaio di migliaia di euro per i punti conquistati.
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