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Rimpianti, Triplete e Inzaghi: Moratti stregato dalla Thu-La

Sono trascorsi dieci anni da quando Massimo Moratti ha deciso di lasciare l’Inter e cedere la proprietà del club nerazzurro. L’ex presidente interista, in una lunghissima intervista sulle frequenze di Radio Serie A, ha raccontato com’è cambiata la sua vita una volta lasciato il timone della società: “Sono due modi diversi di vivere l’Inter rispetto a quando ero presidente. Prima ero preso dal senso del dovere, dalla passione, non molli. Quando sei tifoso, sei tifoso, sei libero di arrabbiarti con società e calciatori, di viverla serenamente anche a casa. L’Inter è parte importantissima della mia vita e di quella della mia famiglia. Dieci minuti dell’Inter sia per curiosità che per cortesia si parla sempre”.

Tra presente e passato, ricordi del Triplete e considerazioni sull’Inter di Simone Inzaghi, Moratti ha poi toccato diversi temi con aneddoti curiosi.

ACQUISTI – “Nei calciatori cercavo soprattutto la classe, poi quando ho imparato che bisognava anche difendersi ho preso Samuel. Arrivato Samuel abbiamo aggiustato la squadra. Rimpianto più grande? Tantissimi, son tanti gli errori. Cantona, Pirlo, o allenatori che potevo trattare meglio o peggio. Nell’insieme tutto quello che si fa, lo si fa per il bene della società”.

TRIPLETE – “Non mi aspettavo che il Triplete fosse considerato così importante ed è importante perché non è facile vincerlo. A noi è capitato di farlo nell’ultima settimana, abbiamo vinto tutto nell’ultimo mese in tre partite. Ci è capitato il soffrire fino alla fine, è stata una cosa fantastica”.

MOURINHO – “E’ adatto per la Roma. Può essere un’esperienza interessante per lui, la Roma è una società con un grande potenziale tutto da esprimere, è proprio da Mourinho”.

THIAGO MOTTA – “Non mi aspettavo facesse l’allenatore, ma da ragazzo era intelligente e molto pratico. Queste due cose insieme hanno fatto sì che diventasse un allenatore bravissimo. Il Bologna vince e gioca bene. Allenatore preferito? Motta, a parte Inzaghi che è bravissimo”.

INTERISTA PIU’ PAZZO – “Maicon, era tutto fisico e si lamentava alla fine delle partite perché il pubblico non sosteneva la squadra per 90 minuti”.

RIMPIANTI – “Cosa non rifarei? Mandare Simoni, quello mi è dispiaciuto. Roberto Carlos, Pirlo perché non ho trovato un allenatore che lo sostenesse”.

RECOBA – “Avevo visto la classe, era un fatto calcistico al 100%. Non avesse avuto la pigrizia, sarebbe stato fantastico, oppure no perché la pigrizia faceva parte del suo carattere. La persona che me l’ha venduto mi disse ‘questo giocatore alla prima partita farà cadere lo stadio’, e così è stato”.

RONALDO – “Lo conosciamo tutti al 100%, molto intelligente e sveglio, nei riflessi spaventosamente pronti. Ragazzo eccezionale, da noi non ha avuto fortuna perché avrebbe dovuto vincere tanto, ma perché si è fatto male subito dopo”.

INTER DI OGGI – “Fortissima, la vedo fortissima in tutti i settori. Il portiere è bravissimo e serio, difesa ottima, abbiamo tanti calciatori e tutti buoni, sono stati acquistati bene. Poi con la storia dei cinque cambi si può graduare la fatica bene, si può fare turnover in certe partite. Lautaro devo esser sincero ha il carattere da centravanti dell’Inter, fa gol bellissimi. Poi c’è Thuram interessante, una sorpresa. A centrocampo son tutti seri e bravissimi. Inzaghi bravissimo, tiene un low profile costantemente, la squadra gioca benissimo, lui sa tenere il gruppo. Poi è migliorato, questa è una dote non da poco”.

Antonio Siragusano

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