RIVOLUZIONE SAN SIRO – La risposta dei club
Le nuove proposte di Inter e Milan pongono Palazzo Marino di fronte a una scelta. Cosa farà ora il Comune di Milano?Martedì scorso (il 21 gennaio) sono stati presentati, da parte degli studi Populous e Manica, due nuovi progetti per la riqualificazione del Meazza.
Pur essendoci già da tempo nell’aria il sentore che Inter e Milan avrebbero potuto (e dovuto) fare dei passi nella direzione auspicata dalla giunta comunale di Milano, la notizia della presentazione dei nuovi progetti è comunque un fatto decisivo, un passaggio fondamentale per, forse, sbloccare finalmente l’impasse e dare il via ai lavori per il nuovo stadio. E ciò per diverse ragioni.
Innanzitutto, i progetti presentati dai club si muovono in modo deciso verso le aspettative del Comune. Entrambe le proposte degli studi infatti salverebbero grosse porzioni del Meazza, mantenendo la struttura dei torrioni esterni e parte delle gradinate storiche, dando alla vecchia costruzione una serie di nuove possibilità e funzioni. L’esborso per dei lavori aggiuntivi così imponenti ancora non è stato reso pubblico, ma di certo sarà una cifra parecchio importante.
Inter e Milan si dimostrano quindi pronte a spendere ancora di più di quanto preventivato: già la cifra iniziale di 1,2 miliardi di euro era la più alta mai spesa per la costruzione di uno stadio, ma ora si dovranno aggiungere altre decine (o centinaia) di milioni per mantenere in vita una parte del Meazza.
Questi nuovi progetti fanno capire quanto i club siano fermi nella loro decisione di costruire il nuovo impianto sportivo. Nonostante le spese extra, le prospettive di guadagno future (anche alla luce di costi di costruzione che ad oggi sembrano elevatissimi) sono comunque certe e, soprattutto, esaltanti. Anche se ancora non si hanno notizie chiare su queste due nuove proposte, i club sembrano disposti a cambiare drasticamente i loro piani per rispettare i vincoli posti dal Comune.
In secondo luogo, sarà interessante capire in che modo i club potrebbero beneficiare di questa concessione a favore della giunta comunale. Uno scenario in cui Inter e Milan compiano un sacrificio economico gigantesco (in termini sia di costi immediati, sia di mancato utilizzo di spazi occupati dalle porzioni riqualificate del Meazza) senza poi ottenere delle concessioni dal Comune, sarebbe difficile da immaginare. Lasciando andare un po’ la presa dal lato della demolizione di San Siro, i club potrebbero ottenere degli concessioni sulle volumetrie del nuovo stadio, adeguando la costruzione agli standard desiderati e potendo, quindi, aumentare le prospettive di guadagno. Un altro scenario possibile sarebbe quello per cui Inter e Milan otterrebbero dal Comune dei benefici sui permessi per le strutture commerciali o residenziali, aumentando le prospettive di espansione del progetto.
Insomma, quello tra il Comune e i club milanesi è un do ut des destinato ad avere risvolti oggi incerti, ma che in futuro potranno portare ad ampliamenti sostanziali nei progetti.
Oltre a ciò, l’avvicinamento dei club alle posizioni del Comune comporta, almeno sulla carta, una riduzione dei tempi di lavoro. Ancora oggi infatti né la giunta del Comune, né i club, né gli studi di architettura sanno quando i lavori potranno essere avviati.
L’unico dato affidabile è quello riguardante la deadline del 2026 (anno delle future olimpiadi invernali Milano-Cortina), per cui al capoluogo lombardo servirà sicuramente una cittadella dello sport, un polo che possa concentrare le esigenze degli atleti, organizzatori e spettatori per gli eventi sportivi. Il sito individuato dovrebbe essere quello del nuovo San Siro, con lo stadio e le strutture adiacenti in grado di essere perfettamente operative entro, appunto, la scadenza da qui a sei anni.
La presentazione dei nuovi progetti per la riqualificazione del Meazza porterebbe non solo l’iter decisionale ad essere più vicino ad una risoluzione (con una significativa riduzione dei tempi delle trattative e, quindi, dei lavori), ma darebbe anche al Comune e alla Regione Lombardia una soluzione perfetta per la questione della cittadella degli atleti olimpici.
L’ultimo incontro a Palazzo Marino potrebbe essere stato un punto di svolta nella trattativa per la costruzione del Nuovo San Siro: nonostante ancora non si conoscano i dettagli dei progetti presentati martedì, è sicuro che essi si muovano nella direzione voluta dal Comune e che, per questo motivo, le parti sono sempre più vicine.
Ora la giunta è costretta a pronunciarsi, consapevole del fatto che i club hanno compiuto un grosso sacrificio per accontentare le richieste avanzate con la votazione del 19 ottobre scorso, durante la quale i membri della giunta comunale avevano preteso delle garanzie da Inter e Milan (una su tutte il rispetto dei vincoli storico-paesaggistici del Meazza). Se però ciò non dovesse bastare, si tratterebbe allora di capire i motivi dei no, perché ancora il Comune non intende rinunciare alle sue pretese e soprattutto quanto, da oggi, sarebbe lunga l’attesa per vedere sorgere il nuovo stadio.