Ruben Sosa: “L’Inter la squadra più forte nella quale ho giocato, con i tifosi ero una cosa sola. E sulle mie punizioni vi dico che…”
L'ex calciatore nerazzurro ha sottolineato il suo amore per i colori nerazzurri e parlato del suo modo unico di calciareGrandissimo talento e personalità al di fuori dal comune, alle quali va aggiunto un modo di calciare straordinario: queste alcune delle qualità calcistiche più importanti di Ruben Sosa. Il calciatore uruguaiano, vincitore di una Coppa Uefa con l’Inter nella stagione 1993/1994, ora tra i protagonisti di Inter Forever, ha ricordato, in un’intervista apparsa sul sito della stessa società nerazzurra, il suo amore per l’Inter, oltre ad altri interessanti curiosità. Queste le sue parole:
L’INTER – “Si tratta della squadra più forte nella quale ho militato. Mi sentivo una cosa sola con i tifosi e forse questo è il motivo per il quale sono ancora affezionatissimo a questi colori bellissimi“.
LE PUNIZIONI – “Il segreto delle mie punizioni? In verità dico che allenarmi mi piaceva tantissimo. Rimanevo ad Appiano a calciare, calciare, calciare. Mi piaceva anche guardare il modo nel quale gli altri posizionavano il pallone. Ad esempio, Enzo Francescoli, lui era bravissimo e quando eravamo in Nazionale facevamo gare di punizioni. La mia posizione preferita? Quando il pallone era posizionato a 30-35 metri dalla porta. Prima me lo facevo spostare, poi calciavo in maniera fortissima“.
I TRE MIGLIORI NEL CALCIARE – “Inserisco Maradona, Roberto Carlos e Roberto Baggio. Maradona era incredibile, al posto dei piedi era come se avesse le mani: se non segnava colpiva la traversa. Roberto Carlos calciava con precisione e potenza. Baggio? La pennellava in qualsiasi posto volesse. Erano divini tutti e tre“.
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