Rummenigge: “Stadi vuoti un grande problema, momento difficile per tutti i club”
L'ex giocatore nerazzurro ha parlato della situazione attuale del calcio post pandemiaKarl-Heinze Rummenigge è stato protagonista di una lunga intervista al quotidiano La Repubblica. L’ex attaccante dell’Inter e attuale amministratore delegato del Bayern Monaco, ha analizzato la delicata situazione che il mondo del calcio sta vivendo a causa della pandemia da covid-19.
STADI VUOTI – “Gli stadi vuoti sono il grande problema, che ha ripercussioni sul piano economico. A forza di giocare senza spettatori, in un ambiente morto e senza emozione sulle tribune, il timore è che ci vorrà del tempo per ritrovare l’atmosfera di prima della crisi. Dal punto di vista finanziario, è difficilissimo per tutti, ma principalmente in Europa, dove i salari sono più alti, soprattutto nei grandi club. Molti di questi soltanto un anno fa erano considerati ricchi; oggi si può quasi dire che siano diventati poveri“.
SPETTATORI ALLO STADIO – “Dipende dal vaccino e dal Governo. Io spero a partire da marzo o aprile. Se riempissimo il nostro stadio al 20 o al 30% già basterebbe a riportare un po’ di atmosfera e di emozione. Non è solo una questione di soldi. Bisogna far rivivere la cultura del calcio“.
FORMULA CHAMPIONS – “Quella Final 8, che abbiamo avuto il piacere di vincere, è stata organizzata dall’Uefa in modo fantastico. Dove ogni partita è un dentro o fuori, le emozioni sono assicurate. Non puoi mai permetterti di allentare la tensione, come ai Mondiali. L’Uefa è pronta a prendere in considerazione un cambiamento“.
CALO DEL CALCIOMERCATO – “Il calciomercato ha visto un calo del 50% l’estate scorsa. Ma questa è una buona notizia per il nostro sport. Prima della crisi, il calcio aveva perduto la ragione. C’è stata un’inflazione galoppante dopo l’acquisto di Neymar e di Mbappé da parte del Psg, tre anni fa. È un bene che sia finita. Bisogna riportare i salari a un livello più ragionevole“.
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