Solamente un anno alla guida della barca Inter, definita da lui stesso “un rimpianto”. Nel 2017 Walter Sabatini – il creatore della Roma degli ultimi anni – era stato scelto dalla famiglia Zhang come coordinatore dell’area tecnica di Suning Sports Group. Un rapporto che però si è interrotto subito, ed ora la sua avventura nel calcio continua nel Bologna.
Intervistato ai microfoni di Calciomercato.com Sabatini è tornato a parlare dell’Inter:
COPPIA CON CONTE – “Beh, una coppia improbabile. Proprio con Conte ho discusso a Bologna perché lui nel dopo partita, commentando la sfida ai giornalisti, ha liquidato un nostro gol come un semplice autogol, che invece è stato un tiro di Palacio appena deviato, avvenuto dopo una serie di 10-12 passaggi. L’ha liquidato come autogol oscurando una cosa molto bella e la bellezza va valorizzata, non eclissata”.
RAPPORTO CON SPALLETTI DIVERSO – “Intanto perché ci ho lavorato, mentre con Conte la conoscenza è marginale, fatta salva la stima che ho di lui e di cui è a conoscenza. Con Spalletti c’è un altro rapporto perché abbiamo lavorato e sofferto insieme. Quando parliamo di Luciano, parliamo di un genio assoluto. Non vedevo l’ora che arrivasse furente nel mio ufficio, con quello sguardo sbarrato, per presentarmi questioni irrisolvibili. Ai margini? È stata una sua scelta, di occasioni per tornare ne ha avute molte ma ha preferito staccare per un po’ da un mondo che consuma. Ci sono tanti esempi del passato, a volte bisogna prendere una boccata d’aria perché lo stress è alto. Lui è andato a fare il contadino, sta respirando aria buona”.
VAMPIRO DI APPIANO – “Non ne abbiamo mai parlato, ma non credo facesse riferimento a una persona in particolare. Appiano è un luogo sacro, che in qualche maniera può opprimere la squadra o condizionare qualche calciatore”.
INTER – “Un grandissimo rammarico, meritavano più impegno e pazienza da parte mia e invece sono stato una meteora”.
SITUAZIONE ZHANG – “Mai me lo sarei aspettato. Andavo in Cina una settimana al mese e ho avuto modo di percepire l’impero galattico di Zhang. L’ho visto da vicino e tutt’ora sono incredulo. Paradossalmente conosco meglio Jindong che Steven. Estremamente intuitivo, faceva molti sforzi per capire la cultura occidentale. Ricordo cene sontuose insieme a Fabio Capello. Attorno a Zhang si muoveva un gruppo enorme di persone e lui era il loro imperatore. Non era facile”.
UN GIOCATORE DELL’INTER SUO – “C’è Bastoni, che sento come mio. All’epoca trattavamo diversi profili ma vedevo in quel ragazzo doti che gli avrebbero consentito di affermarsi in campo internazionale”.
Le parole dell'attaccante nerazzurro
Le ultime da Appiano Gentile
Tutti gli impegni dei nerazzurri
I nerazzurri dovranno attendere