Sacchi: “Conte organizzatissimo, un grande stratega con un’ossessione”. Quel retroscena ai tempi della Nazionale
L'ex tecnico del Milan allenò Conte a CovercianoQualora si volesse avere un’opinione di un certo calibro su un allenatore qualsiasi, è quasi normale che la si vada a chiedere ad Arrigo Sacchi, ex allenatore che col Milan lanciò una macchina da gioco e risultati che fu un unicum del calcio di fine anni Ottanta inizio Novanta, ora richiestissimo per scrivere, parlare e insomma opinare a vario titolo sui colleghi più giovani. Questa mattina, ad interpellarlo, è l’edizione de il Fatto Quotidiano, ai cui taccuini Sacchi rivela: “Conte è un grande stratega, ha solo bisogno di credere un po’ più in se stesso”.
La risposta è subito pronta quando l’intervistatore gli fa notare come, in effetti, Conte sembri già abbastanza sicuro di sé: “Antonio dà la vita al calcio, è intelligente e lavoratore – spiega allora Sacchi – Quando era calciatore si trascriveva tutti gli allenamenti che io facevo in Nazionale. Ha l’ossessione della perfezione. Ma, come diceva Pavese, non c’è arte senza ossessione”. Il problema? “Non c’è problema perché il suo gioco è organizzatissimo. A volte, però, perde un giocatore di troppo nella fase difensiva. In Italia non ce ne accorgiamo, ma quando si gioca in campo internazionale questo conta”.
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