Il giorno dopo la straripante vittoria dell’Inter per 0-6 sul campo della Lazio è di grande festa per i tifosi nerazzurri che ora guardano con ottimismo alla classifica. Sono infatti solo tre i punti di distacco dall’Atalanta capolista ma Lautaro Martinez e compagni devono ancora recuperare la partita contro la Fiorentina.
Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore Arrigo Sacchi ha commentato il successo di ieri dell’Inter, elogiando la rosa e il gioco dei nerazzurri: “Il gruppo di Simone Inzaghi è un’autentica corazzata: tutti sanno che cosa devono fare, come si devono muovere, tutti corrono, si aiutano, lottano, hanno l’umiltà di sacrificarsi e poi si scatenano in ripartenze che risultano velenosissime per gli avversari. […] Mi sembra che Atalanta, Napoli e Inter (citate rigorosamente in ordine di classifica) abbiano qualcosa in più delle altre. L’Inter, in particolare, può mettere sul piatto della bilancia una qualità che, alla lunga, pesa e non poco: l’esperienza. I ragazzi di Inzaghi sono abituati alle grandi sfide, sia in Italia sia all’estero“.
Secondo l’ex allenatore del Milan, la squadra di Inzaghi può volare in tutte le competizioni: “Considero l’Inter la squadra più attrezzata per competere sia in Italia sia in Europa. Lo dico da tempo, ha una difesa estremamente solida, un centrocampo che unisce determinazione, fantasia e geometria, un attacco con due elementi di primo livello come Lautaro e Thuram ai quali, spesso e volentieri, si aggiungono gli esterni che arrivano da dietro e vanno alla conclusione. Ne sono le testimonianza i gol di Dimarco e di Dumfries all’Olimpico”.
Sacchi chiude parlando di cosa serva in Europa per competere ai massimi livelli: “Questa Inter mi sembra davvero una squadra completa, non vedo punti deboli. Adesso ha l’obbligo di continuare a spingere sull’acceleratore, soprattutto non deve credere di essere già arrivata al traguardo. La forza di questo gruppo è la grande compattezza che Inzaghi ha saputo dargli. Ci ha lavorato per anni, ha trovato i giusti meccanismi, i reparti hanno sempre la giusta distanza, se poi facessero ancora un po’ di pressing in più… Lo sapete che io insisto sempre su questo dettaglio: in Europa il pressing è fondamentale perché ti aiuta ad acquisire consapevolezza nei tuoi mezzi, ti dà forza e coraggio, mette in difficoltà gli avversari che non riescono a trovare le contromisure”.
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