Sala: “Ecco le idee di Inter e Milan sullo stadio. Con Suning…”
Il sindaco di Milano si esprime sull'importante questione stadio e sulle proprietà delle squadre meneghineIl sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato a Sky Sport 24 di Milano, della situazione stadio e delle proprietà cinesi di Inter e Milan. Ecco le sue parole: “Sono negativo sulla possibilità di un altro stadio, realisticamente credo che le due squadre non vogliano affrontare un investimento così. San Siro – mai chiamato Meazza io, con rispetto di Giuseppe Meazza – è lo stadio dove due squadre insieme han vinto più trofei che in ogni altro stadio del mondo, è classificato tra i 5 più famosi al mondo, prima di perderlo ci penserei bene. Cosa non funziona? Ovviamente c’è da lavorarci e renderlo più moderno, a livello commerciale anche. Io sono frequentatore di San Siro, oggi si cambia scenografia a seconda di chi giochi in casa, non va bene. Ho parlato a lungo con Mr Zhang, con Thohir e ora fondamentalmente con la proprietà cinese, anche con Galliani, credo che ci sia consenso sul fatto di rimanere a San Siro, ma la condizione fondamentale è che lo si sdoppi, quindi due ingressi separati, due spogliatoi diversi, due sale stampa diverse. Si può fare, gli spazi ci sono, bisogna mettere soldi, molti meno rispetto allo stadio nuovo sicuramente. Per le milanesi San Siro è uno stadio bellissimo. Sono molto amico di Moratti, per molto tempo gli ho detto di ripensarci, lui mi rispondeva con un’affermazione semplice e penso che condivisibile: “I tifosi dell’Inter e del Milan sono abituati a un passato di gloria, vincere lo scudetto non è sufficiente. Bisogna avere ambizioni europee e per farlo ci vogliono soldi che mettono in difficoltà normali imprenditori europei”. Ai cinesi chiedo di avere progetti a lungo termine e di non fare l’errore di non affidarsi ad un management italiano, capace. L’ad dell’Inter ora è cinese. Penso però ci sia un percorso all’Inter per dotare la società di un solido management italiano. Moratti? Io faccio riferimento a ruoli operativi veri, lui è in grado di farlo certamente, ma mi riferisco ad un amministratore delegato, magari, italiano, con un progetto a lungo termine. Il calcio non è un mondo a parte rispetto alla vita della città. Il museo che c’è a San Siro è bello, non straordinario ma bello, ha una grande quantità di visitatori, abbiamo visto anche alla finale di Champions quanta gente. Il calcio è un valore anche economico per la città, oltre che storico e culturale con due squadre così”.
Sul derby nello specifico: “Proprietà cinese? Io guardo ai giocatori in campo, per noi interisti c’è la novità Pioli, vedremo. Io, come la maggior parte dei milanesi interisti, sono un po’ deluso per la stagione fin qui. Guardiamo con fiducia al derby. Soffro abbastanza il derby, vado quando posso a San Siro, ma andare al derby per me è difficile, lo vedo a casa di amici. Pronostico? Noi dobbiamo recuperare, dico 2-2 dai. Passione? Mio padre era interista, quando avevo sei anni, nel ’64-’65, iniziavo a mettere la maglietta dell’Inter, iniziavo a giocare a calcio, stasera ad esempio gioco con amici, sono difensore centrale, ho sempre giocato e cerco di non smettere. Devono tremare Miranda e Murillo? Anche Ranocchia“.