Salsano: “Vincere? Ci proviamo, con Mancini tutto è possibile! È scaramantico e…”
“Estate 1984, torno alla Samp e trovo Mancini che a vent’anni è già un leader e un campione. All’inizio ero un pochino in soggezione perché io ero alla prima esperienza in serie A nonostante fossi 2 anni più vecchio di lui? iniziò così l’amicizia tra Roberto Mancini e Fausto Salsano. Ed è proprio quest’ultimo, oggi collaboratore del tecnico nerazzurro, a raccontare il suo rapporto con il Mancio e tanto altro in una lunga intervista.
“Era un giocatore con un carisma e una personalità pazzesche” dice al Corriere dello Sport.
“Impossibile tenere il conto di quante volte mi ha rimproverato… Lui era uno esigente: dal suo trequartista, che ero io, voleva sempre la palla veloce e in verticale. Quando non gli arrivava con i tempi giusti…”. A volte scattava anche il ‘vaffa’? “Sì, è successo, ma le litigate sono rimaste sempre sul campo perché negli spogliatoi tornavano amici e ci frequentavamo anche fuori dal rettangolo di gioco”. Tanti gli aspetti positivi del giocare insieme: “Per me era stimolante essere suo compagno di squadra perché lui ti portava sempre a dare il massimo. Altri invece soffrivano la sua personalità”. Quanto è scaramantico Mancini? “Più che scaramanzie, parlerei di segreti, di gesti che ripete da tempo. A molti non faccio più caso. Per esempio non gli piace cenare in 13 allo stesso tavolo o che gli venga passato il sale”. Nella sua prima era interista spesso veniva in conferenza stampa con il maglione verde: “Alt, nel vestire lui è il top. Ha un gusto incredibile e non sbaglia un capo d’abbigliamento. Idem con le macchine”. Quanto è diverso il primo Mancini da quello attuale? “Molto perché prima era un giocatore, adesso è un allenatore affermato che ha un’esperienza internazionale notevole e ha vinto ovunque. Prima di agire ora si prende più tempo e pondera bene la situazione“. Ha migliorato anche il suo rapporto con gli arbitri? “Da quella volta con Nicchi (Sampdoria-Inter 0-0, 5 novembre 1995, ndr) quando fece di tutto per farsi espellere dopo che non gli dettero un netto rigore, direi proprio di sì. L’esperienza inglese ci ha aiutato sotto questo aspetto“. A volte bisogna frenarlo ancora? “Si consulta con me e con lo staff, ma quando non chiede, è perché ha già preso la sua decisione. In quei casi è un treno e… ti travolge se provi a fermarlo“. Qual è il segreto di Mancini e Salsano, entrambi in forma come giocatori? “L’alimentazione molto curata”. Un rimprovero al Mancini calciatore: “Poteva fare di più, soprattutto in Nazionale. Uno con la sua classe…”. Vincere come nella prima esperienza all’Inter? “Ci stiamo provando. Prima di tutto dobbiamo riportare la mentalità vincente del passato. Il lavoro è molto, ma con Roberto tutto è possibile“.