Roberto Samaden lascia l’Inter dopo 33 anni insieme. Con il primo luglio finisce la sua esperienza per passare al nerazzurro dell’Atalanta. L’ex direttore della Primavera dell’Inter ha parlato a Sky Sport del difficile addio al club e di alcuni prodotti del settore giovanile che si stanno mettendo in mostra. Ne è un esempio Dimarco, ora titolare della prima squadra: “Federico è l’emblema di quello che dovrebbe essere il risultato di un settore giovanile. Un ragazzino che entra a sette anni da una squadra di Milano affiliata all’Inter. Fa tutto il percorso, tra l’altro insieme a Bonazzoli e Di Gregorio, poi arriva in prima squadra. Da interista malato tra l’altro, cosa c’è di più bello? È il sogno di ogni bambino e di ogni responsabile. Ma come lui tutti, sono stati tutti giocatori fantastici che mi hanno dato tutti qualcosa”.
Samaden ha poi parlato di Cesare Casadei, talento che l’anno scorso è stato ceduto per andare al Chelsea: “Andando all’estero, giocando e confrontandosi con i grandi è potuto crescer tanto e sarà una risorsa anche per la Nazionale. Ha avuto un rendimento incredibile in Primavera ma non ha mai giocato in Serie A o comunque in un Campionato professionistico. Chiaro che ciò non andasse bene per la sua crescita. Penso a lui ma anche a Gnonto, che ho visto crescere da quando aveva nove anni, mentre Cesare lo abbiamo prelevato dal Cesena a 16 anni. Due giocatori con percorsi diversi ma spettacolari, ragazzi a cui non si può non voler bene”
Infine alla domanda su Carboni ha riposto sorprendendo: “Quale dei tre? Sono tutti e tre bravi. Occhio al più piccolo”
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