Samaden: “Inter, grande lavoro nel settore giovanile. Ecco le migliori promesse per il futuro”
Il direttore del settore giovanile dell’Inter, Roberto Samaden, ospite oggi a Gazza Offside, ha parlato delle giovani promesse del calcio italiano e dei nerazzurri. Queste le sue parole: Che effetto fa avere tanti giocatori passati dal proprio settore giovanile e che ora sono in giro per l’Europa? “I giovani che oggi sono in Serie A fanno […]Il direttore del settore giovanile dell’Inter, Roberto Samaden, ospite oggi a Gazza Offside, ha parlato delle giovani promesse del calcio italiano e dei nerazzurri. Queste le sue parole:
Che effetto fa avere tanti giocatori passati dal proprio settore giovanile e che ora sono in giro per l’Europa?
“I giovani che oggi sono in Serie A fanno parte del passato, siamo concentrati sulle nuove generazioni. Tutto è possibile grazie ad una società presente e che crede nel nostro lavoro. Abbiamo avuto una società che ha sempre creduto nel settore giovanile, dal dott. Moratti al presidente Thohir. La continuità è la peculiarità del nostro settore giovanile. L’anno scorso l’Italia Under 21 aveva sette, otto membri della primavera nerazzurra. Poi ci sono Caldirola e Donati che sono in Germania e speriamo di produrre altri giocatori di questo livello”.
C’è un giocatore cresciuto in un altro settore giovanile che avrebbe voluto portare all’Inter?
“Alberto Cerri. Lo abbiamo sempre seguito anche se è cresciuto a Parma. Credo che lui sia un attaccante che avrà un futuro importante e mi è dispiaciuto non poterci lavorare insieme”.
Se dovesse scommettere su qualche giovane, quali sono i giocatori che ha visto e che potrebbero esplodere?
“I nomi più comuni sono quelli di Bonazzoli, Puscas, Camara. Tra gli altri dico Michele Rocca e Andrea Palazzi, uno alla Sampdoria e l’altro al Livorno. Magari con tempi diversi, ma potranno esplodere anche loro”.
Quali promesse ci sono nel settore giovanile nerazzurro per le prossime stagioni?
“Beh è difficile dirlo, quando Marco Benassi è entrato nel nostro vivaio non si pensava potesse avere una crescita di questo tipo. Le garanzie di successo? Posso fare il nome del portiere Ionut Radu, lo vedo come un top player nel futuro. E’ un ragazzo fantastico. Poi c’è Andrea Pinamonti, è con noi da quando aveva quattordici anni e sta bruciando le tappe, a sedici anni è già aggregato in primavera. Infine il terzino Senna Miangue che ha grandi qualità”.
Come funziona il sistema di scouting dell’Inter? Come si può competere con squadre organizzate e con immensa disponibilità finanziaria come il Manchester City?
“Il Manchester City ha una struttura imponente, molto diversa dalla nostra. Noi siamo semplici ed efficienti: abbiamo pochi osservatori ma fidati ed è per questo che riusciamo ad anticipare i grandi club sui nomi nuovi”.
Come si può permettere una migliore crescita ai ragazzi del vivaio?
“Più che investire nella Nazionale Under 21 bisogna permettere ai giovani di giocare: da noi mancano le seconde squadre, è una lacuna clamorosa. Per questo motivo la crescita è spesso rallentata e io credo che sia indispensabile avere questa possibilità per i giovani calciatori. Sarebbe importante e determinante”.
Quanto è importante un’esperienza in Serie B è importante per lo sviluppo dei giovani?
“Il Presidente Abodi ha fatto un lavoro importante e la categoria cadetta è diventata determinante per la crescita dei giovani. L’esempio del Cesena è calzante, loro puntano molto dei giovani e credo possano fare un campionato importante. Ben vengano realtà come la loro”.