Samuel: “Roma-Inter? Nerazzurri un passettino avanti. Lautaro ha un futuro enorme davanti, ma deve capire che…”
L'ex difensore nerazzurro ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello SportWalter Samuel, ex difensore argentino dell’Inter, ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato anche della squadra di Spalletti, prossima ad incontrare la Roma di Di Francesco. Ecco le sue parole.
MANOLAS O SKRINIAR – “Manolas è più forte uno contro uno. Direi Skriniar: colpo di testa, lancio preciso. Forse non è la cosa che si ricorda, ma ce l’avevo anch’io”.
PIU’ DIFFICILE MARCARE DZEKO O ICARDI – “Tutti e due sanno nascondersi dietro il difensore sul lato opposto alla palla: era la cosa che soffrivo di più. Però diversi: Icardi vivrebbe dentro l’area, Dzeko esce molto di più, gli piace tenere la palla”.
ICARDI IN NAZIONALE – “Si sta sforzando di fare quello che gli hanno chiesto un po’ tutti. Riguardate il gol al Messico: va incontro alla squadra, protegge la palla e solo dopo va a segnare”.
LAUTARO MARTINEZ – “Ha un futuro enorme davanti. Ma deve avere la pazienza di aspettare le sue chance e la fretta di farsi trovare pronto”.
TOTTI – “Quello che mi disse Batistuta quando arrivai. “Vedrai, vinciamo lo Scudetto: quello ti mette la palla dove vuole anche se è di schiena”. Aveva ragione: impressionante”.
TOTTI AL REAL MADRID – “Gli avrei detto “Vai”. Sarebbe stata una bella “curiosità” anche per tutti quelli che amano il calcio: ma non ce l’aveva lui, quella curiosità”.
DI FRANCESCO ALLENATORE – “Forse no. Però lui, Tommasi, Mangone erano i grandi saggi del gruppo: meno minuti in campo, tanto peso. Per quello scudetto hanno contato più di altri che giocavano di più”.
GUARDIOLA – “Eh, lui sì. Parlava solo di Cruijff, dall’Arsenal di Wenger: il calcio per lui era “costruire per fare male”. Ha detto una grande verità: da allenatore perdi più di quanto vinci. Se perdi ti incazzi, se vinci sei già lì che pensi alla partita dopo”.
SPALLETTI – “Con l’Inter è sempre stato difficile giocare contro la sua Roma. L’ho studiato molto, soprattutto certe giocate a memoria con il trequartista”.
SCUDETTO A ROMA, CHAMPIONS CON L’INTER – “Paragonabili per una cosa: l’adrenalina di regalare una gioia che mancava da troppo tempo”.
UN’IMMAGINE DELLO SCUDETTO ALLA ROMA – “Io mezzo nudo, con i pantaloncini di Mangone – i miei me li avevano tolti nella prima invasione di campo – che tiro in aria la maglia e poi non la vedo più. Io che giro per Roma ed era tutto colorato di giallo e di rosso, tutto. Ero ancora un giovane coglionazzo, mi persi la festa al Circo Massimo per volare in Argentina: potessi tornare indietro, non partirei prima di una settimana”.
UN’IMMAGINE DELLA CHAMPIONS ALL’INTER – “Quella volta al Circo Massimo ci andai: era San Siro, appena atterrati da Madrid con la coppa. Ma anche a Malpensa tornati da Barcellona fu una bella botta di brividi”.
SAMUEL ALLENATORE – “La mia vita ora è in Italia, il calcio è la mia vita e nel calcio non mi vedo in un altro ruolo. L’interim di Scaloni in Nazionale è finito, io e Pablo Aimar gli abbiamo dato una mano per sei partite, ora si vedrà. Comunque un giorno mi piacerebbe provare ad andare con le mie gambe: anche partendo da un settore giovanile”.
ROMA-INTER – “La Roma fa un po’ fatica, è irregolare, a volte inspiegabile. Visto in Champions? Gran primo tempo, ha preso un colpo e si è sciolta: mi sembra un fatto mentale, più che altro. L’anno scorso mi impressionava la sua identità, ora è come se non fosse convinta fino in fondo di quello che fa e le sta mancando De Rossi: non vinci senza gente che ha vinto e in Italia è dura trovare giovani già da prima squadra a 18 anni, come fece lui. L’Inter si è consolidata: Spalletti sta trovando solidità e continuità. A Londra fino al gol ha tenuto benissimo, e guardate che il Tottenham è forte forte. Anche la Roma in casa è forte, ma io vedo ancora l’Inter almeno un passettino avanti”.
RIVALI SCUDETTO – “La Juve è lontana, per loro due lo scudetto sarà arrivare di nuovo in Champions. Però chi fa bene domenica prende coraggio, e ne vorrei vedere di più in tutte le squadre, non solo Roma e Inter. Per dare almeno un po’ più di fastidio alla Juve, dai”.
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