San Siro è “storico”: no alla demolizione. Inter e Milan si separano
La costruzione di due impianti separati sembra essere l'unica via
Il futuro di San Siro è deciso: lo stadio non può essere abbattuto. Il motivo? Le rampe del secondo anello, che dal 2025 (a 70 anni dalla costruzione) avranno il vincolo storico legato ai beni appartenenti al demanio pubblico. Lo riferisce La Gazzetta dello Sport.
Salta il progetto della Cattedrale, fortemente promosso dal presidente dell’Inter, Steven Zhang: non si potrà costruire un nuovo stadio nell’area dove è presente l’attuale. Quale sarà, allora, il futuro per il club nerazzurro e del Milan? Di sicuro non la permanenza a San Siro.
L’ammodernamento dello stadio, infatti, è da escludere. I due club lo hanno ribadito ieri nell’incontro con i vertici del “Referendum X Milano” e il collegio dei garanti del Comune di Milano: i lavori su San Siro sono troppo costosi, poco remunerativi e costringerebbero le due squadre a un lungo esilio.
A questo punto, secondo la Rosea, la soluzione più probabile sarebbe la costruzione di due stadi distinti. Anche perché i rapporti tra Inter e Milan si sono deteriorati negli ultimi mesi, a causa anche dello scarso feeling tra Zhang e Cardinale, proprietario dei rossoneri da circa un anno.
I nerazzurri, tuttavia, non sono impreparati: sarebbe già stata individuata, infatti, l’area per la costruzione del nuovo impianto, al confine tra Assago e Rozzano.
L’opinione di Passione Inter
Con l’ultima svolta sul futuro di San Siro, l’allontanamento tra Inter e Milan sembra essere l’unica via praticabile. Agli occhi dei tifosi, specie i più legati allo stadio attuale, la scelta così definitiva di abbandonare San Siro può apparire poco sensata, visto anche lo spettacolo regalato durante le ultime partite di Champions League e non solo, con l’apice raggiunto nell’Euroderby. Tuttavia, le valutazioni dei due club sono sempre state chiare e l’ipotesi di rimanere nell’attuale impianto non è mai stata presa in considerazione.