18 Febbraio 2015

Sandro Mazzola e quel maledetto ’67: “Ci sentivamo favoritissimi, scendemmo in campo spremuti e finì male”

intervista mazzola

Alla vigilia dell’importantissima partita di Europa League sul campo del Celtic, Sandro Mazzola, leggenda nerazzurra del passato, ha raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport quella partita che rappresenta ancora oggi una delle sconfitte più brucianti della sua vita: la finale di Champions League del 1967. La “Grande Inter” del mago Herrera sottovalutò il valore degli scozzesi e finì con il buttar via una cavalcata trionfale che comprendeva anche l’eliminazione del Real Madrid campione in carica. Queste le parole di Sandro Mazzola:

“Purtroppo non potrò aderire allo squisito invito del Celtic, club molto signorile, che ha organizzato un incontro a Glasgow tra i reduci di quella finale. La Coppa Campioni, che ci strapparono con merito, rimane il loro trofeo più prestigioso ed è normale che ad ogni buona occasione vogliano celebrare quel trionfo con gioia. Quella partita? Scendemmo in campo con la solita formazione tipo del mago, mancava solo Suarez, che era infortunato. Eravamo spremuti e ce ne accorgemmo nel secondo tempo, quando praticamente si giocò ad una parta sola: la nostra. Stein adottò una variante offensiva del classico 4-4-2 di stampo anglosassone, perché le due ali, Johnstone a destra e Lennox a sinistra agivano da punte esterne e quindi Burgnich e Facchetti venivano aggrediti in velocità. Giacinto rappresentava il nostro attaccante-centrocampista aggiunto grazie alle sue sgroppate sulla fascia, ma in quel pomeriggio dovette fare il difensore puro. Inoltre Picchi e Guarneri dovettero fronteggiare due centravanti laddove erano abituati a fronteggiarne uno solo. In difesa avevamo costantemente un 4 contro 4, una situazione che Herrera non aveva previsto e alla quale non riuscì a porre rimedio”.

Tuttavia, secondo Sandro Mazzola, l’errore più grave non fu tattico ma caratteriale:

“Va detto che molto fece anche il nostro approccio psicologico all’incontro: Herrera volle che studiassimo scrupolosamente la loro rifinitura e ci portò agli allenamenti. Errore gravissimo. Perché loro vennero mischiati tra decine di tifosi e non mancavano boccali di birra, infine organizzarono anche una partita contro i giornalisti. Noi ci guardavamo stralunati e divertiti, Herrera rideva sotto i baffi e noi rientrammo in albergo convinti di poter fare un sol boccone di questi stravaganti scozzesi. Avevamo eliminato ai quarti il Real Madrid con due vittorie e loro erano i detentori del titolo. Ci sentivamo favoritissimi”.

Il racconto di Sandro Mazzola servirà di lezione all’Inter di Mancini: nelle sfide europee i favori del pronostico vanno rispettati sul campo e per superare lo scoglio scozzese ed andare avanti nell’importantissima competizione europea, servirà un’Inter agguerrita e concentrata dal 1′ al 180′.

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