Sanvito: “Vi spiego i motivi che hanno portato Thohir a Milano”
Il giornalista Nando Sanvito si è concentrato sulla situazione Inter e ha affrontato i possibili cambiamenti che comporterà il passaggio di proprietà a Thohir in una intervista concessa a ilsussidiario.net. Ecco alcune su dichiarazioni: “In ambiente finanziario ci si chiede perché un magnate indonesiano voglia investire in un’operazione che non dà margini di profitto, ma eventualmente solo perdite, come è il destino dei club italiani che non hanno stadi di proprietà e non commercializzano in proprio i diritti televisivi. D’altra parte ci si chiede perché un Moratti in disimpegno debba mantenere invece il 30% del club. Qualcuno ha ipotizzato una situazione gattopardesca: cambia tutto perché nulla cambi. Costoro cioè pensano che Moratti si tolga da una situazione finanziaria a cui non può più fare fronte e “affitta” l’Inter a un personaggio affidabile per le Banche. Rimessi a posto i conti – prosegue Sanvito – nel giro di qualche anno tornerebbe in sella grazie a una presunta clausola che gli consentirebbe di riprendersi l’Inter“.
L’ipotesi è clamorosa, ma il giornalista non ci crede del tutto: “Sono francamente scettico. Ammesso e non concesso che esista questa clausola, nulla assicura che tra 2-3 anni la Saras sia in condizioni economiche di consentire a Moratti di riprendere le redini del club. E poi pare che Moratti volesse cedere tutte le sue quote e che sia stato Thohir a pretendere che rimanesse con una percentuale importante“.
Sanvito conclude quindi parlando dei motivi che avrebbero spinto Thohir a entrare in società: “L’indonesiano vorrebbe fare col calcio quello che ha fatto col basket, cioè un volano della propria immagine e dei propri affari. L’Inter gli servirebbe come biglietto da visita per entrare nella Federcalcio indonesiana e arrivare all’Asian Football Confederation, che come è noto raduna 46 federazioni calcistiche e dunque un bel pacchetto di voti per eleggere il prossimo presidente della FIFA. Fare lobby dentro la FIFA può portare un grande torneo in Indonesia e comunque visibilità e affari, proprio come è successo portando a Giakarta il basket NBA“.