21 Febbraio 2021

Schelotto, memorie da derby: “Quel gol mi ha cambiato la vita. Stramaccioni mi disse “Galgo, entra”: mi si fermò il fiato”

L'ex esterno nerazzurro ricorda con grande gioia la rete nel derby di otto anni fa

Mercoledì saranno ben 8 anni da quel famoso derby pareggiato grazie al suo colpo di testa. E, alle porte di un’altra stracittadina, Gazzetta.it lo ha intervistato per chiedergli le sue impressioni in vista di quello che inizierà alle ore 15. Ecco qui di seguito le parole di un ex nerazzurro come Ezequiel Schelotto.

Otto anni fa il suo gol nel derby – “Una gioia incredibile, una rete che ha cambiato tutto anche perché venivo da un periodo problematico e mi meritavo quella gioia. Quella volta a San Siro c’erano i miei genitori, i miei fratelli, i miei nipoti: tantissimi Schelotto venuti ad applaudirmi. Pure la mia fidanzata di allora che oggi è mia moglie. Era il contesto perfetto per fare qualcosa di storico. Ricordo ancora il momento in cui Stramaccioni mi dice “Galgo, entra” e mi si ferma il fiato. Poi il resto lo sapete: ogni volta che lo racconto ho i brividi”.

Poca fiducia dall’Inter – “Tanto tempo è passato ed è inutile portare rancore. La vita va avanti, ma in quel periodo là mi meritavo soprattutto rispetto: ero appena arrivato, avevo 22 anni e 5 di contratto. La dirigenza di allora non si è comportata benissimo, mi ha trattato come se fossi il capro espiatorio di una situazione che non andava. Purtroppo, quell’anno lì all’Inter è andata male per tutti. Poi è arrivato un altro allenatore, Mazzarri, che non mi ha dato neanche la possibilità di giocarmela. In un momento di disperazione, magari consigliato male, ho poi fatto un errore grandissimo: rescindere. Per questo l’Inter è gioia, ma anche rimpianto”.

Addio al sogno Nazionale – “Forse sì. Prandelli, allora c.t., mi aveva detto che avevo delle chance: potevo avere occasioni sulla fascia destra, mi sentivo all’altezza anche dal punto di vista fisico e della corsa. Purtroppo, andando poi all’estero, sono uscito pure un po’ dai radar…”.

Derby di Milano vs Clasico di Avellaneda – “Ho vissuto anche il derby di Lisbona con la maglia dello Sporting, ma Inter-Milan ti dà una carica diversa: certo che lo vedrò. E tiferò nerazzurro. Adesso, però, è il tempo del Clasico di Avellaneda, Racing-Independiente: lo giochiamo ad aprile e non vedo l’ora, anche se senza tifosi non sarà mai la stessa cosa”.

Conte all’Inter – “Un po’ sì, in fondo ai miei tempi era il grande rivale dell’Inter… Ma penso e spero che possa vincere lo scudetto, non solo il derby. Sta davvero costruendo una squadra forte ed è un grandissimo tecnico. Uno di quegli allenatori sanguigni che piace a me: se non ci fosse lui, in un momento economicamente così difficile per il club, la squadra non sarebbe di certo prima”.

Problemi societari Inter – “Mi spiace e mi stupisce che una squadra così grande possa avere questi guai. Per vincere serve soltanto una cosa: la continuità. Cambiare così tanti giocatori, allenatori e perfino società allontana dall’obiettivo e complica le cose. La squadra? Lautaro doveva essere un acquisto per il futuro e invece è un tesoro per il presente: continuando così, diventa uno dei migliori attaccanti del pianeta. Hakimi gioca sulla mia fascia. che dire di lui? È un pazzo, mai visto correre uno così… Impossibile fermarlo e non capisco come il Real l’abbia fatto partire. Il mio preferito, però, resta Lukaku: da solo sposta le montagne. È lui il giocatore più forte dell’Inter”.
Chi può risolverlo a sorpresa – “Direi Eriksen, adesso che sta trovando continuità. Ma mi piacerebbe che segnasse un laterale come me, quindi Hakimi. Un gol nel derby cambierebbe anche la sua vita…”.

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