10 Febbraio 2020

Sconcerti: “Brozovic ha segnato con un tiro sbagliato, nel primo tempo difesa nerazzurra all’aria”

Con la vittoria nel derby l'Inter ha agganciato la Juventus in testa alla classifica

Dopo essere andata in svantaggio per due reti a zero al termine del primo tempo, nel secondo l’Inter ha avuto una grande reazione d’orgoglio, ribaltando il derby e vincendo 4-2, grazie alle reti di Brozovic, Vecino, De Vrij e Lukaku. Grazie alla vittoria ottenuta contro i cugini rossoneri, l’Inter raggiunge la Juventus in testa alla classifica a quota 54 punti, dopo lo scivolone dei bianconeri che hanno perso a Verona per 2-1. Ecco il commento del noto giornalista Mario Sconcerti sul Corriere Della Sera:

“L’Inter è di nuovo in testa alla classifica insieme alla Juve, ma stavolta è diverso. Sono caduti molti pregiudizi, non c’è più sorpresa. È la squadra che è cresciuta definitivamente, peraltro quasi solo con i vecchi, quelli che erano pochi e avevano limiti. C’è stata nella rimonta la volontà dei fuoriclasse, quelli che non mettono disperazione nel loro gesti, ma la fiducia nella propria differenza. Ha cominciato Brozovic con un tiro sbagliato, non si colpisce al volo da tanto lontano con venti giocatori in area. Lui l’ha sentito ed è andato avanti. Nessun gol dell’Inter è stato banale. Non c’è stata nemmeno insistenza, è semplicemente cambiata la partita, il Milan è uscito dal campo, l’Inter ha giocato a calcio e ha travolto l’avversario per gradi, spontaneamente. Ha fatto gol perfino Lukaku che non era mai stato in partita, ha preso una traversa eccezionale anche Eriksen, che la partita non l’aveva proprio giocata.

Il Milan ha giocato bene per tutto il primo tempo, Rebic e Calhanoglu, seconde e terze punte centrali, hanno mandato all’aria la difesa dell’Inter che tendeva ad allargarsi come da grammatica. Ibrahimovic non è stato sempre presente, ma è stato decisivo. Il Milan ha bisogno di lui come il seno di una madre, non c’è vita senza la sua risorsa. Nel secondo tempo, il Milan ha dovuto chiudersi in area, lontano dal suo totem e si è letteralmente perduto. Questa grande corsa dell’Inter avviene oggi in un momento diverso. La Juve si è normalizzata, è diventata banale, fino a far venire il dubbio che il problema non sia la presunzione, ma una qualità inferiore a quella che gli è stata sempre attribuita”. 

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