9 Febbraio 2020

Sconcerti: “Conte è la storia che Pioli non avrà mai, è il condottiero ideale di ogni battaglia”

Il giornalista mette a confronto i due tecnici

La vittoria dell’Hellas Verona sulla Juventus di ieri sera, può essere letta in casa Inter sia come opportunità di aggancio alla vetta, che come un buon motivo per affrontare un importante derby con maggiore leggerezza e meno ansia da risultato. Insomma, in caso di vittoria bianconera, i nerazzurri avrebbero avuto l’obbligo di vincere per non perdere vertiginosamente quota rispetto al primo posto, mentre adesso – la certezza di non lasciar andare in ogni caso la squadra juventina in classifica – consentirà un approccio più rilassato al match contro il Milan. Questa mattina, sulle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha messo allo specchio Antonio Conte e Stefano Pioli, tracciandone i due profili a confronto.

L’analisi: “L’unico paragone che si può fare con Conte è che Pioli è dall’altra parte del fiume e non c’è nemmeno un ponticello di canne a tenerli in comunicazione. Conte ha fatto dell’insistenza la sua forza, mai un’andatura da crociera, sempre un’idea unica e potente, un messaggio ripetuto, teorizzando che la perfezione è chiusa dentro poche cose ma uniche. Forse per questo ama allenare giocatori che conosce. Non vuole margini di errore. E sa che il messaggio incide, rimane, non si dimentica. Non c’è paragone nemmeno nei risultati. Pioli ha vinto poco, Conte scudetti in due campionati diversi, ha allenato benissimo la Nazionale. Conte è la storia che Pioli non avrà mai. Pioli ha sempre fatto benino, raramente benissimo. Ma tutti lo ricordano volentieri, un gentiluomo, corretto, leale, fermo su principi di stile antichi, come le dimissioni a Firenze per una mezza frase sbagliata della proprietà. Pioli non è il grande generale della storia che Conte interpreta, l’uomo capace di arrivare fino all’Indo e aprire un nuovo mondo. Mi sembra il condottiero ideale di una battaglia per volta, come faceva Roma quando dava il comando degli eserciti ai consoli a giorni alterni. E funzionava. Pioli poche volte è una speranza, è certezza di buona gestione. Conte è una causa che produce effetti e spesso sono travolgenti. Non ha mezze misure, la sua è sempre l’ira di Achille. Non è amabile, è l’ultimo chirurgo, è una speranza che deve cambiare la vita. Il suo calcio vibra continuamente, quello di Pioli ti accompagna. Su Conte c’è il dubbio che non sbagli mai, l’errore stesso è ribaltabile”. 

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