Sconcerti si sbilancia: “L’Inter ha messo Eriksen sul mercato! Vi spiego i problemi con l’organico e con le cessioni”
Ma il giornalista specifica: si tratta di una mia opinioneSeparare i fatti dalle opinioni, come si dice. Se l’Inter avesse messo ufficialmente sul mercato Christian Eriksen sarebbe una notizia, perché – almeno sino a ora – non risulta averlo fatto: dopodiché – è vero – Eriksen rimane pur sempre un oggetto misterioso, ha talento e classe ma non si capisce cosa voglia farne Antonio Conte, potrebbe potenzialmente essere una star della sua Inter ma per ora è forzatamente relegato al ruolo di seconda o terza scelta. Sarebbe una notizia, certo. Ma, per ora, che l’Inter abbia messo sul mercato Christian Eriksen rimane un’opinione, e segnatamente un’opinione di Mario Sconcerti, che ne scrive nella sua rubrica su calciomercato.com.
“L’Inter ha messo sul mercato Eriksen – ragiona infatti il giornalista – Non è una notizia, è una mia opinione che viene di conseguenza alle ultime scelte della società. Per esempio Nainggolan. Se torna si aggiunge a Vidal e Gagliardini, tre per un ruolo, quattro con Eriksen. Al momento attuale è sorprendente che l’Inter abbia un solo titolare su tre, Barella. Se viene Vidal, Sensi diventa la riserva sua e del regista, mentre Gagliardini passa a riserva di Barella. Avanzano ancora Nainggolan e appunto Eriksen”. Senza dimenticare “Brozovic, sino a sei mesi fa considerato il miglior regista d’Italia e oggi ridotto a carta straccia”.
Quindi, come si risolve la situazione per Eriksen? Semplice, risponderebbe Sconcerti: il calciatore potrebbe essere ceduto, in quanto sostanzialmente più facile da piazzare rispetto agli altri compagni di reparto, essendo – Eriksen, sempre – appetibile anche internazionalmente. Conclude infatti il giornalista: “In questa squadra Eriksen può fare al massimo il quarto attaccante, ma non è una soluzione ambita. In un mercato dove si fa fatica a vendere Eriksen è invece più spendibile degli altri sul mercato internazionale. Anche in prestito, visto che ha un ingaggio alto. Ma sembra soprattutto la conferma del governo cinese sul calcio”.
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