Sconcerti: “Caso Icardi? I calciatori sono diventati grandi aziende. Non vogliono giocare e si devono anche pagare”
Le parole del giornalista in merito alla situazione legata all'ex capitano nerazzurro, che rischia, a suo modo di vedere, di creare un precedente scomodo all'interno della squadraIl rapporto tra un calciatore e la società sta cambiando: di questo avviso è Mario Sconcerti, il quale, ha espresso il proprio pensiero circa il nuovo modo nel quale i giocatori si interfacciano con le proprie compagini di appartenenza. Il tutto connesso e interpretato facendo riferimento al caso Icardi, e al comportamento dell’attaccante argentino. Queste le parole del giornalista intervistato da calciomercato.com:
“Io sono onestamente stupito e sto prendendo molte lezioni dal caso Icardi. Perché è la dimostrazione di grossi cambiamenti nel mondo del calcio. Mi limito ad osservare: c’è un giocatore che non vuole giocare, è stato preso un mediatore che deve mettere d’accordo società e calciatore. Ma così si cancella completamente il rapporto tra datore di lavoro e dipendente. Io devo discutere con un mediatore, tu non vuoi giocare e alla fine ti devo pure pagare. Ti dà la dimostrazione che un calciatore è diventato in tutto e per tutto una grande azienda. Ai tempi di Boniperti una cosa di questo tipo non sarebbe mai successa. Nelle società non c’è più chi guida, non solo chi comanda. C’è una parità tra società e azienda che cambierà per sempre i rapporti tra club e calciatore. Mi chiedo: e quando Perisic avrà un problema? Vorrà essere trattato come Icardi, questo è chiaro. Sono sinceramente interessato all’evolversi di questa situazione, ci dirà molto del futuro del calcio“.