Seedorf: “Con Eriksen serviva pazienza. Inter finalmente continua, i derby si vincono con la mentalità”
L'ex centrocampista è uno dei tanti ex che hanno vestito sia la maglia nerazzurra che quella rossoneraE’ quasi giunta l’ora del derby della Madonnina tra Milan e Inter. Una gara che mai come stavolta può valere una stagione e soprattutto una grossa fetta della corsa allo scudetto. Chi di derby importanti e per obiettivi nobili ne ha giocati diversi è Clarence Seedorf, doppio ex che ha vestito sia la maglia nerazzurra che quella rossonera e che si è concesso per un’intervista sulle pagine de La Gazzetta dello Sport nell’edizione di questa mattina. Ecco alcuni dei punti salienti nelle parole dell’olandese:
L’Inter vista con Fiorentina e Lazio è la foto di una svolta finalmente definitiva?
“L’Inter è stata seconda per tutto il campionato e ora è prima: è la foto di una squadra che ha trovato continuità di risultati per tutta la stagione”.
Milan e Inter troppo ‘aggrappate’ a Ibra e Lukaku?
“Qualità personali e rendimento: è naturale un po’ di dipendenza mentale. Ma le squadre hanno un modo di giocare consolidato e si è visto anche senza di loro, che sono il ritocco che le rende migliori”.
Questo derby è un’occasione per correggere l’immagine che hanno dato in quello di Coppa Italia?
“Spero abbiano riflettuto: sono due giganti del calcio, hanno la responsabilità di promuoverlo nel modo migliore”.
Un centrocampo con Eriksen e senza Vidal: Conte ha saputo ‘correggersi’?
“Essere flessibile è necessario per un allenatore esperto come Conte, in una squadra importante come l’Inter. Di Eriksen avevo detto mesi fa che serviva pazienza: a tanti giocatori importanti è stato necessario avere tempo. Certo, poter decidere di volta in volta se utilizzare uno così è un bel problema: di lusso”.
Barella è già il miglior centrocampista italiano? E per Tonali le tante aspettative sono diventate troppe pressioni?
“Barella è fra quelli più in forma: per dire migliore va visto il rendimento di tutto un anno, se non di anni. Per Tonali forse le due cose hanno finito per coincidere: è molto giovane, gli serve tempo anche per trovare un proprio equilibrio”.
L’Inter deve pensare alla successione di Handanovic?
“Io vedo Buffon giocare ancora, e bene… Le grandi squadre devono avere un secondo portiere che è un primo, ma l’età è solo un numero: finché ha motivazioni e fisicamente sta bene, l’Inter deve tenerselo stretto”.
Come può vincere questo derby il Milan e come l’Inter?
“Magari decide un episodio, ma i derby si vincono mantenendo l’equilibrio emozionale, con il coraggio e la personalità che servono per imporre il proprio gioco e la propria strategia. E godendosi una partita così, essendo felici di giocarla”.
Quanto le difficoltà di Suning possono limitare quello dell’Inter?
“Suning è un gruppo serio: a quanto sento vuole vendere, ma non ha abbandonato l’Inter. Altrimenti i risultati ne avrebbero risentito”.