6 Febbraio 2018
Serena: “L’Inter ha bisogno di nuove soluzioni in attacco. Rafinha? Con lui Spalletti può variare lo spartito”
L'ex attaccante nerazzurro ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello SportL’Inter sta vivendo un momento piuttosto complicato e l’ex attaccante nerazzurro, Aldo Serena, ha detto la sua ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, sottolineando come Spalletti abbia la necessità di cambiare qualcosa, magari schierando insieme dal 1′ Icardi e Eder: “L’Inter deve trovare un’alternativa al gioco sugli esterni e poi palla dentro per Icardi. Servono soluzioni anche per vie centrali, con Eder che si muove bene da seconda punta e può allargare le difese. Mauro starebbe più nel mezzo ma alle sue spalle va messo un uomo che sappia pescare le punte sul primo movimento. Rafinha è l’ideale, anche se bisogna valutarne la condizione. Sabato contro il Crotone ha mostrato il giusto atteggiamento, con lui Spalletti può variare lo spartito. E comunque Icardi dovrebbe farsi più furbo nel difendere palla e guadagnarsi qualche fallo dal limite”
Quindi vedrebbe bene una virata sul 4-3-1-2, con il sacrificio di Candreva e Perisic?
“Inevitabilmente sì. E credo che la cosa potrebbe anche avere delle ripercussioni positive sui due. Nel senso che, anche inconsciamente, se non hai una concorrenza interna finisci con il fossilizzarti. Se dovessero assaggiare un po’ di panchina, Candreva e Perisic potrebbero tirare fuori quel pepe mancato ultimamente”.
“Inevitabilmente sì. E credo che la cosa potrebbe anche avere delle ripercussioni positive sui due. Nel senso che, anche inconsciamente, se non hai una concorrenza interna finisci con il fossilizzarti. Se dovessero assaggiare un po’ di panchina, Candreva e Perisic potrebbero tirare fuori quel pepe mancato ultimamente”.
Ma crede che il problema dell’Inter sia l’attacco?
“Da fuori è difficile capire la reale condizione psicofisica. I dati possono dire che hai corso 11 km, ma se corri male e non di squadra. La cosa più assurda è che l’Inter era partita bene, con la spinta del pubblico. Non si può sprecare quel patrimonio”.
“Da fuori è difficile capire la reale condizione psicofisica. I dati possono dire che hai corso 11 km, ma se corri male e non di squadra. La cosa più assurda è che l’Inter era partita bene, con la spinta del pubblico. Non si può sprecare quel patrimonio”.
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