L’equilibrio regna sovrano in Serie A: Mai nell’era dei 3 punti le prime 4…
Che quello del 2015/2016 sia il campionato più equilibrato degli ultimi 15 anni si è già detto e ridetto diverse volte, con una lotta apertissima sia per la conquista del titolo, con Juventus e Napoli pronte a darsi battaglia fino all’ultima giornata, sia per prendere l’ultimo biglietto utile per quel treno chiamato Champions League, importantissimo sia per obiettivi agonistici che per ragioni economiche.
A evidenziare l’equilibrio in vetta, inoltre, ci sono anche dei dati importanti: per la prima volta nell’era dei 3 punti (ovvero dalla stagione 1994/95, quella dell’avvicendamento societario tra Pellegrini e Moratti in casa Inter) ben 4 squadre hanno sfondato il muro dei 50 punti in classifica dopo 26 giornate di campionato, con la Juventus con 58 punti, Napoli 56 con una partita in meno, Fiorentina 52 e Roma 50, con l’Inter di Roberto Mancini che, a quota 48 lunghezze, fa sentire il fiato sul collo di viola e giallorossi.
L’unica volta che si è sfiorato tale record è stata nella stagione 1997/98, quella di Gigi Simoni e del miglior Ronaldo, quando alla 26esima giornata l’Udinese di Zaccheroni arrivò a quota 49, a sole 5 lunghezze dalla vetta, con Juventus, Inter e Lazio racchiuse in 2 punti.
I 52 punti della Fiorentina di Paulo Sousa, inoltre, rappresentano la quota più alta riguardante il terzo posto, eguagliando il primo Napoli di Benitez nella stagione 2013/14, quando però i partenopei potevano godere di un rassicurante vantaggio di 7 punti sulla quarta in classifica, rappresentata proprio dalla squadra viola.
Quando si ha a che fare con la matematica, però, bisogna anche cercare le altre facce della medaglia: infatti il settimo posto non raggiunge la quota dei 40 punti, con il sorprendente Sassuolo di Di Francesco giunto a 38 dopo la vittoria con l’Empoli, sintomo di un evidente aumento del divario, tecnico e prestazionale, tra le squadre in testa e quelle di media classifica.