3 Febbraio 2013

Siena-Inter: uno Schelotto in più per i nerazzurri

di Gianluigi Valente

Ora lo sappiamo: quella tra Siena e Inter non è mai una gara normale. Ma non lo immaginavano i tifosi interisti prima del 23 aprile del 2007, né potevano prevedere che la sorte li avrebbe messi di nuovo contro i bianconeri proprio lì, a due passi dal traguardo, anche il nel maggio del 2008 e del 2010 o subito dopo di esso nell’anno del primo scudetto di Mourinho. Ma a volta capita che certe partite siano destinate a rimanere nella memoria di un innamorato e in questo senso il campo del ‘Franchi‘ evoca ricordi piacevoli nella mente di un cuore nerazzurro. Nella gara d’andata di questo campionato, però, i senesi sono stati imperiosi in un ‘San Siro‘ che appariva stregato: la sconfitta per 0-2 è stata, paradossalmente, uno dei risultati più utili per l’Inter di Stramaccioni, che dopo quella domenica settembrina infilò una buona serie di vittorie consecutive e imparò a essere umile e provinciale (come l’ha definita qualcuno).

LA PARTITA – Siena-Inter di questo febbraio si colloca in un momento importante anche se non decisivo, perché è la prima partita post-mercato. Un mese difficile terminato, però, con i botti degli ultimi giorni, colpi di mercato che dovrebbero porre Zanetti e compagnia in una condizione più consona al raggiungimento degli obiettivi prefissati: la qualificazione in Champions League. Il terzo posto non è lontano, ma la rincorsa passa da Siena e dalla voglia di far bene non solo dei nuovi arrivati, ma soprattutto di chi è rimasto per confermarsi e riscattarsi: non c’è singolo che possa fare meglio di un gruppo assestato. Il Siena, partito con sei punti di penalizzazione, è il classico fanalino di coda che non si arrende e che, nonostante l’handicap, cerca di sgambettare qualsiasi compagine si trovi davanti. Ovviamente il potenziale tecnico degli uomini di Stramaccioni è di gran lunga superiore a quello dell’undici di Iachini, ma per un giocatore lo stimolo di giocare nell’Europa che conta non è affatto inferiore, in proporzione, a quello di recuperare uno svantaggio per salvarsi.

DENTRO SCHELOTTO – Dei nuovi acquisti l’unico che sicuramente scenderà in campo sarà Schelotto, il quale ha fortemente voluto una nuova maglia nerazzurra. Stramaccioni lo schiererà sulla destra di un centrocampo a quattro, in cui giocheranno con tutta probabilità anche Gargano e Zanetti come mediani e uno tra Nagatomo e Pereira a sinistra; ancora problemi per Esteban Cambiasso, autore del gol del pareggio contro il Torino, che non è stato convocato. In difesa, davanti a Samir Handanovic, ci saranno Ranocchia, Chivu (recuperato dopo il colpo subito domenica sera) e Juan Jesus, mentre in avanti Guarin farà da trequartista alle spalle del duo Cassano-Palacio. Per quanto riguarda i nuovi acquisti, Rocchi, Kovacic e Carrizo siederanno in panchina, mentre per l’ex viola Kuzmanovic potrebbe esserci spazio nella ripresa .

DIFESA INEDITA ? Il mercato di riparazione in realtà ha disintegrato il terzetto difensivo stabile che ha fatto la guardia a Pegolo negli ultimi due mesi: dopo le cessioni di Neto, Contini e Del Grosso, saranno Paci, Belmonte e Felipe a contrastare gli attaccanti nerazzurri, dato che i nuovi arrivi (Terlizzi e Uvini) non sono ancora pronti. Nel 3-4-2-1, il centrocampo vedrà Angelo e Rubin giocare rispettivamente a destra e a sinistra, con Vergassola e Della Rocca centrali. In avanti,  invece, con Pozzi ancora fuori dai giochi, il tecnico punterà tutto su Rosina, Reginaldo e Bogdani per scardinare la fisica retroguardia interista.

FAR GIOCARE MALE ? Come già detto, il Siena è una di quelle squadre che lottano fino all’ultimo secondo per strappare punti preziosi in vista di una salvezza insperabile. Già con Cosmi i bianconeri facevano della tenacia la loro arma migliore, non permettendo agli avversari di esprimere al meglio il loro calcio: il centrocampo, con due ali non irresistibili ma dai grandi polmoni, si regge principalmente sull’intensità dei mediani nel pressing ai portatori di palla, che non permettono una manovra fluida a chi hanno di fronte. Dal punto di vista offensivo, invece, tutto è nelle mani dei due fantasisti Rosina e Reginaldo: è per merito loro se Bogdani riesce a concludere verso la rete; è soprattutto per colpa loro se il Siena vanta uno dei peggiori attacchi in Serie A. Chiaramente dovrà essere l’Inter a imporre il gioco, senza affidarsi solo agli scatti di Guarin o alla vena realizzativa di Palacio.

NOVITA? ? Dal conto loro i nerazzurri possono ora contare sulla spinta di Schelotto in fascia destra, un giocatore abile in entrambe le fasi e non solo nel lanciarsi in avanti. Ciò eviterebbe a Guarin di partire dalla destra, come ha fatto sterilmente durante la gara con il Torino (forse la peggiore del colombiano in questa stagione); e con un vero trequartista in avanti, anche Cassano e Palacio saranno meno soli, ma più obbligati a cercarsi i loro spazi tra i tre opposti del Siena. La chiave di tutto, comunque, potrebbe stare in una forte diga di centrocampo formata da Zanetti e Gargano, abilissimi, come sappiamo, nel rubar palla e ripartire velocemente e nell’inserimento a gara in corso di Cambiasso e Kuzmanovic, due giocatori di cui l’Inter avrà estremo bisogno di qui alla fine. Appuntamento al ‘Franchi‘ alle ore 15 di domenica 3 febbraio!