28 Ottobre 2014

Simoni: “Non mi aspettavo le dimissioni di Moratti. Mazzarri? Rischia moltissimo”

Simoni Inter

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Torna a parlare della sua ex squadra Gigi Simoni e ai microfoni de La Repubblica esprime il suo stato d’animo per le dimissioni improvvise di Moratti. L’ex tecnico nerazzurro ha parlato anche del periodo delicato che sta attraversando la squadra, dell’operato di Mazzarri e di quello di Thohir. Queste le sue parole: MORATTI – “Le dimissioni? Non me lo aspettavo e davvero non riesco a immaginarlo lontano dall’Inter. Anche perché io non posso che dirne bene da Presidente: non interferiva mai nella formazione, è un appassionato, mi ha sempre sostenuto. Ogni tanto ripenso ancora a quell’esonero ma mi pare che se ne sia pentito, anzi più volte ha detto che è stato il suo maggior errore da presidente. Però siamo restati in ottimi rapporti, col tempo ci siamo chiariti e incontrati varie volte. E non lo dico perché adesso lo sono diventato io stesso, ma è una legittima scelta di qualunque presidente licenziare l’allenatore. È il più responsabile di tutti, ed è più facile cacciare una persona che le 11 che scendono in campo. Moratti aveva deciso così pensando di fare il bene dell’Inter”. MAZZARRI – “Mazzarri? Non conosco così bene la situazione. Posso dire che se davvero  Thohir gli ha dato sette giorni di tempo per raddrizzare la situazione, Walter rischia moltissimo. E neanche la vittoria contro il Cesena potrebbe bastare. Un ultimatum è più facile che complichi la situazione. Perché con una rosa così grande come quella dell’Inter è probabile che più di un giocatore leggendo queste parole pensi che ormai l’allenatore sia andato e gli giochi contro. Insomma, semmai una frase così avvicina l’esonero, non lo allontana. Un presidente non dovrebbe mai dire parole così. Al massimo pensarle, ma dirle, quello, mai. Si delegittima l’allenatore che comunque ha sempre fatto bene dapperttutto, non è mai stato esonerato e ha sempre migliorato le squadre che ha allenato. Certo bisogna dargli tempo, e un anno di rodaggio è il minimo indispensabile. Dopodiché è ovvio che l’Inter è una squadra che per tradizione e lignaggio deve sempre vincere, o almeno puntare a farlo”.  

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