Skriniar ai microfoni di DAZN: “Siamo un gruppo di amici, non solo compagni di squadra”
Le parole del difensore slovaccoMilan Skriniar, difensore dell’Inter finito al centro delle voci di mercato negli ultimi mesi, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di DAZN, parlando del suo rapporto con l’Inter ed i tifosi senza però toccare direttamente l’argomento riguardante il proprio futuro. Queste le sue parole:
“Da bambino giocavo attaccante, come tutti i bambini: da piccolo sogni solo di fare sempre goal. Il mio idolo era Ronaldo, mi tagliai i capelli come lui nel Mondiale del 2002. Facevo schifo però, quindi mio padre giustamente me li fece tagliare subito. Crescendo ho iniziato ad arretrare. Prima allo Zilina facevo il centrocampista, poi, complice l’infortunio di un compagno, ho iniziato a fare il centrale di difesa. Per me è stata una fortuna diventare un difensore: da centrocampista probabilmente sarei ancora nel campionato slovacco”.
“L’anno scorso c’era tanta delusione per come è finita in campionato. Ci siamo detti che comunque avevamo vinto due trofei e che avremmo dovuto trasformare la delusione per lo Scudetto in motivazione per questa stagione. Non ascoltiamo le voci, ci fanno perdere solo energie. Abbiamo perso il Derby dopo averlo dominato per 70 minuti e sbagliato la partita con il Sassuolo. Ma il Milan ha vinto anche per merito suo, non solo per demeriti nostri. Sono stati bravi e hanno vinto tutte le partite decisive”.
Skriniar ha poi proseguito: “Non è un momento facile per noi, ma la squadra ed il mister non danno la colpa solo alla difesa per i tanti goal subiti. I goal li prendiamo globalmente, come squadra. Abbiamo parlato tutti insieme di questa cosa: noi difensori comunque sappiamo che possiamo e dobbiamo fare molto meglio. Inzaghi? Lui è come se fosse uno di noi, ride e scherza insieme al gruppo. Quando c’è però da dire qualcosa di forte lo dice senza problemi. Il mister è molto equilibrato: si diverte come uno di noi, ma quando deve fare la voce grossa e dire quello che pensa, lo fa. Conte invece mi ha aiutato a migliorare tanto. Prima sapevo giocare solo nella difesa a 4, grazie a lui ora sono in grado di giocare anche in quella a 3. Ho fatto fatica ad adattarmi, ma poi ho imparato”.
“Il nostro è un gruppo molto unito, nei ritiri stiamo sempre insieme, in 6-7 per camera, a guardare le partite la sera. Siamo tutti bravi ragazzi, amici anche e soprattutto fuori dal campo. Non siamo semplici compagni di squadra. I tifosi? Sono felice di avere questo rapporto con loro. Io ho sempre cercato di dare tutto per questi colori e per questa squadra, anche ora. Per questo loro mi vogliono bene. Ho un bellissimo rapporto con loro e li ringrazio per il loro affetto: significa tanto per me”.