Skriniar: “Non è più la pazza Inter, ma l’Inter di Conte. Grazie a lui sono completo. Su Eriksen e il Tottenham…”
Il difensore nerazzurro dopo il riscatto: "Non ero contentissimo ma volevo comunque stare all'Inter. E, grazie al lavoro, mi sono ripreso il posto"Milan Skriniar è tornato ad essere, in questa stagione, una delle colonne portanti dell’Inter. Il difensore slovacco, dopo il gol vittoria che ha deciso la sfida di San Siro con l’Atalanta, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttosport.
Ecco le sue parole: “E’ un campionato equilibrato rispetto agli ultimi. Siamo contenti di essere primi, ora dobbiamo restarci fino alla fine. Il bacio dopo il gol all’Atalanta? Per le mie ragazze a casa: la mia compagna Barbara e la piccola Charlotte”.
Difensore goleador: “Salvare i gol è il mio mestiere, prima di Verona non segnavo da tantissimo tempo. Poi ne sono arrivati altri due. Quando arrivano i gol c’è sempre una bella soddisfazione”.
La Champions: “Bruciava tanto, però ormai è passata. Ci è rimasto un solo obiettivo, un grande obiettivo. Italiane male in Europa? E’ strano perché il livello del nostro calcio è tra i migliori in Europea, non c’è un torneo tattico come il nostro. Juve arrabbiata? Credo che anche finora avessero fatto di tutto per provare a vincere le partite, non cambia molto. Dobbiamo essere concentrati sui nostri obiettivi e pensare sempre di alzare il livello. Scudetto? Me lo tatuo sulla pelle”.
La svolta dopo il Real e Conte: “Questa non è più la pazza Inter, ma l’Inter di Conte: lui ha cambiato un po’ di cose, ha fatto sì che avessimo più equilibrio in campo, che tutti pensassero a difendere e fossero applicati nella costruzione dal basso. Parliamo anche di più in campo, su questa Conte ha molto insistito”.
Le critiche dopo Inter-Atalanta: “Il nostro gioco non piacerà a tutti però, in questo momento, conta vincere. Vanno fatti i punti, anche giocando meno bene”.
La società: “Sono cose che passano sopra di noi e non possiamo gestirle. Noi dobbiamo pensare a fare bene sul campo, in allenamento e in partita e portare a casa i risultati”.
Da Spalletti a Conte: “Il primo ha lavorato più sui dettagli, per far sì che si alzasse ancora di più il mio livello, dato che i movimenti difensivi erano simili a quelli che facevo alla Samp. Con la linea a 5 non avevo mai giocato, all’inizio con Conte ho avuto un po’ di difficoltà. Lui però è bravissimo nel capire bene cosa chiede ai giocatori e questo, ogni giorno ti migliora. Se oggi sono un difensore completo, è grande merito suo”.
Su Lukaku: “Marcarlo in allenamento? E’ difficile, come per i nostri avversari in partita. Quando te llo trovi davanti hai 2 problemi perché è grosso, potente e veloce. E’ difficile trovare in giro centravanti così”.
Sul Tottenham: “Quando uno non gioca, non è contento. Mi è capitato di star fuori, sapevo bene pure il perché: avevo tanti difetti nel difendere a 3. Non ero contentissimo ma volevo comunque stare all’Inter. E, grazie al lavoro, mi sono ripreso il posto”.
L’elogio a Eriksen: “Tutti sapevamo che lui era un buonissimo giocatore e probabilmente, come accaduto a me, gli serviva solo un po’ di tempo per capire il ruolo che doveva ricoprire e il campionato in cui si trovava. Ora è cresciuto tanto e ci può dare una grande mano”.