All’interno della lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport nel giorno della sfida tra Manchester City e Inter, c’è un passaggio in cui Wesley Sneijder si sofferma sulla situazione degli attaccanti nerazzurri.
Dopo aver esaltato Lautaro Martinez, l’olandese ha ricordato l’esperienza condivisa con Mehdi Taremi, risalente alla stagione 2018-19 con la maglia dell’Al-Gharafa, in Qatar. Il trequartista era agli sgoccioli della carriera, l’iraniano si preparava al salto in Portogallo, ma Sneijder ne intravedeva già le qualità:
“Pochi lo sanno, ma siamo stati compagni. Io sparavo gli ultimi colpi, lui stava per sfondare. Riuscivo ancora a dargli qualche bella palletta che lui metteva dentro: si vedeva che era destinato a una carriera diversa in Europa. Era timido, sempre educato: ricordo che una volta, in Champions d’Asia, fece doppietta a una squadra iraniana e non festeggiò per rispetto. Cosa aspettarsi da lui? Le rovesciate! Gli vengono bene, le fa di istinto, lo esaltano: se ha la palla giusta, non ha paura di provarci“.
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