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Sommer: “All’Inter mi ha colpito una cosa. Bento? Ne parleremo”

In una lunga intervista concessa questa mattina sulle pagine del Corriere della Sera, uno dei grandi protagonisti del ventesimo Scudetto dell’Inter come Yann Sommer ha raccontato le emozioni vissute durante la festa della scorsa domenica.

Per lo svizzero sta per volgere al termine la sua prima stagione in Italia, un paese che sin dal primo giorno ha imparato ad apprezzare: “Mi piacciono tantissime cose, non solo il cibo. Mi piacciono soprattutto le persone, il loro modo di essere amichevoli, di esprimere le emozioni: me ne sono accorto ancora di più con la vittoria dello scudetto. Amo l’Italia e con la mia famiglia la scoprirò un po’ di più: vorrei portare le mie figlie al mare”.

ALIMENTAZIONE – “Ho cambiato un po’ le mie abitudini alimentari negli anni: la carne mi piace, ma preferisco sapere da dove viene, perché non sempre gli animali sono allevati nel modo migliore. Al posto del caffè? Bevo il the matcha, una bevanda giapponese. Mi dà la spinta per l’allenamento al mattino e mi fa sentire meglio”.

SEGRETI – “La meditazione ha un ruolo molto importante nella mia carriera. Un portiere è sottoposto a una pressione davvero elevata e la meditazione mi libera completamente da tutto questo: per me significa tornare all’essenza di me stesso per qualche minuto, senza rumori di fondo. Sono da solo coi miei pensieri: è una cosa fondamentale”.

MENTAL COACH – “Sì, dagli inizi della mia carriera: da giovane devi imparare a convivere con gli errori e coi successi. E ancora oggi lavoriamo molto sulla preparazione delle partite e parliamo anche di quello che conta nella vita privata per rendere al meglio come atleta. Un confronto continuo”.

ALTEZZA – “Ricevo diversi messaggi da altri portieri non così alti, che mi ritengono un’ispirazione. Spero di essere un modello per loro, perché è importante che i club diano più chance a chi magari è meno alto ma ha altre qualità: noi dobbiamo curare benissimo lo stacco da terra, il balzo, il timing, l’esplosività, il posizionamento”.

OCCHIALI SPECIALI – “Li uso solo in Nazionale, ma faccio comunque esercizi specifici per la vista e per i muscoli degli occhi”.

CONCERTO ROCK O SCUDETTO – “Sono energie differenti: nel derby c’è anche adrenalina, mentre la musica dà solo vibrazioni positive. Ma amo i derby qui a Milano: lo stadio e i tifosi sono incredibili”.

FESTA SCUDETTO – “Sono sincero: non avrei mai pensato che potesse essere così incredibile. È stata una giornata lunga, ma vedere le facce felici della gente tra la folla, i bambini, le famiglie, tutta la diversa umanità accomunata dal tifo, è stato speciale. Dovevamo dare qualcosa in cambio a queste persone che ci seguono tutto l’anno”.

IMPATTO INTER – “Cosa mi ha colpito? Il fatto che tutti si conoscessero bene tra di loro in campo: le distanze, i meccanismi, la compattezza erano già molto buoni”.

LAVORO COI PIEDI “Sì, Inzaghi me l’ha chiesto. Ma ci vuole un po’ di tempo per affinare la costruzione da dietro: nel Bayern non ho fatto in tempo, ma qui dopo qualche mese le cose erano già a posto”.

PAVARD-ACERBI-BASTONI – “Se ci sono difese più forti in Europa? Di sicuro è una delle migliori. Ed è straordinario avere difensori così davanti a me che lottano come dei pazzi per proteggere la porta. Ma è tutto il lavoro di squadra che è fondamentale”.

RECORD BUFFON – “Gigi è sempre stato il mio idolo quando ero giovane. È una leggenda e sarebbe un grande risultato anche eguagliarlo. Ci proviamo come squadra, perché non sarebbe un record solo del portiere”.

COSA MIGLIORARE – “Ci sono ancora un sacco di cose in cui posso migliorare. Qui ho trovato due allenatori dei portieri bravissimi, che mi hanno insegnato qualcosa di diverso sia per la gestione del ruolo nel calcio italiano, sia a livello tecnico come i passi e i movimenti da fare per essere ancora più veloci e esplosivi”.

ITALIANO – “Sì, sto migliorando molto e prenderò altre lezioni”.

NAPOLI E RIGORE PARATO ALLA FIORENTINA – “Sono stati due snodi importanti, sono d’accordo”.

THURAM – “Magari in Bundesliga non era così costante, ma sapevo che era un grande giocatore e poteva ancora crescere molto accanto a compagni così forti. Ha portato tanto alla squadra e sono felicissimo per lui”.

BENTO – “Non so cosa succederà, non ho ancora parlato col club e non so se l’idea sia davvero questa. Alla fine deciderà la società e ne parleremo”.

RIMPIANTO CHAMPIONS – “È stato un grande dispiacere uscire così, ma abbiamo imparato una volta di più quanto contano i piccoli dettagli. E proveremo a fare meglio il prossimo anno”.

PARA RIGORI – “Come me la cavo con Calhanoglu? È molto difficile con lui, perché sai sempre dove calcia, ma ha un tiro fortissimo. Mi sembra che in allenamento abbia tirato solo una volta contro di me, facendo gol: ci riproverò, questo è sicuro”.

Antonio Siragusano

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