Dietro all’incredibile stagione sin qui disputata dall’Inter, non si possono non menzionare anche i meriti di uno straordinario Yann Sommer. Arrivato quasi in punta di piedi ad Appiano Gentile per raccogliere un’eredità pesantissima dopo gli addii di Onana e Handanovic, il portiere svizzero con personalità e senza troppi proclami si è preso la scena.
Nonostante la grande esperienza alle spalle, si tratta comunque di una piacevole scoperta per certi aspetti. Un estremo difensore che si è messo sin dal primo giorno al servizio del gruppo e che ha conquistato tutti con la sua tranquillità tra i pali.
Una sicurezza che, come spiegato dallo stesso Sommer al podcast Copa TS, deriva anche da una grande difesa davanti: “Come portiere, è pazzesco giocare dietro quelle linee. E se qualcuno riesce a passare, cerco di fare il mio lavoro. Lavoriamo molto bene come squadra, questo è il risultato. Ma a volte rimango scioccato quando guardo i numeri. In questo Inzaghi è un mostro: è molto attento ai dettagli, in ogni allenamento mira ad ottenere sempre il massimo”.
A Milano ha poi ritrovato Marcus Thuram, suo compagno ai tempi del Borussia M’Gladbach: “Era bravo a Gladbach, soprattutto all’inizio. Poi gli è mancata un po’ di costanza. Penso che sia diventato più maturo, abbia lavorato molto su se stesso e sappia cosa è importante nelle partite per fare bene. Averlo in squadra è un vantaggio enorme”.
Infine, da grande appassionato per la cucina, Sommer è stato rapito sin dal primo giorno dalla tradizione italiana: “Finora non ho avuto la possibilità di immergermi veramente in questa vita milanese. Il cibo? Non importa dove ti trovi, lo noto anche ad Appiano: gli italiani cucinano in modo incredibile. Il cibo è molto importante, lo celebrano”.
Le parole del presidente nerazzurro
Tutti gli impegni dei nerazzurri
Segui la nostra diretta dalle 19.30
Quattro profili presi in considerazione
Il centrale tedesco dopo il rinnovo
L'identikit del possibile addio pesante