Non può certo essere definita sorprendente la prima stagione di Yann Sommer con la maglia dell’Inter, considerata la grande esperienza maturata in carriera dal portiere svizzero. In pochi, comunque, si sarebbero aspettati un impatto così potente dell’ex Bayern Monaco dopo l’addio pesante di André Onana della scorsa estate. Estremo difensore che sembra essere pronto a conquistare il suo primo scudetto italiano e battere nuovi record.
Ai microfoni di RSI Sport, Sommer ha svelato il segreto del suo rendimento: “La cosa più importante è che vivo bene. Mi spiego meglio: faccio tutto ciò che posso per il mio fisico e per rendere al meglio. Inoltre, mi diverto ancora tanto a giocare a calcio. Cercare la vittoria ogni tre giorni, puntare sempre al miglior risultato possibile e perfezionare le mie prestazioni è una grande sfida e ne ho bisogno. Mi serve una sfida per performare sempre al meglio, penso che il mio livello sia merito delle attenzioni che riservo al calcio giorno dopo giorno”.
Sull’approdo all’Inter, queste sono state le sue considerazioni: “Se mi ha sorpreso? Direi di no, anche perché nell’ultima stagione era arrivata in finale di Champions League. Avevo già visto la squadra, si percepivano la qualità e la bravura di Simone Inzaghi. Non vedevo l’ora di iniziare questa avventura ma senza mettermi troppa pressione. Mi son detto: ‘Ok, arrivo in una squadra top italiana ed europea, una squadra unita che si conosce già benissimo’. Per un portiere è bellissimo arrivare in una realtà nuova e trovarla già così compatta e forte, è bellissimo essere all’Inter”.
Infine, il sogno che si sta per realizzare: “Evidentemente l’obiettivo primario è vincere lo Scudetto, nelle prossime settimane affronteremo partite molto difficili. Proveremo a fare il massimo dei punti ma nessuno ci farà regali, tutte le partite sono e saranno complicate. Poi vedremo se sarà possibile stabilire qualche altro record, ma prima di tutto dovremo pensare al titolo. Anche perché nulla è ancora deciso, dovremo continuare a spingere. Il bello, insomma, deve ancora venire”.
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