Ecco, cominciamo dal protocollo: “La FIGC lo aveva accettato, poi qualcosa non è andato bene al mondo del calcio. Evidentemente tra FIGC e Lega non c’era uniformità perché quella dell’isolamento è stata proposta spontanea dei presidenti Dal Pino e Gravina quasi un mese fa”. La responsabilità penale ai medici? “L’INAIL ha chiarito bene e ricade solo se non c’è attuazione di protocolli”. Bene, quindi resta da chiarire solo la faccenda della quarantena, a quanto pare: “Rimanendo così con l’inizio del campionato c’è il rischio che una squadra possa restare ferma 14 giorni. Nei prossimi giorni potremo riparlarne, ma prima bisognerà vedere la curva dei contagi. Nessuno ha la certezza di come si possa ripartire nel modo migliore”. Potrebbe essere questo un primo distillato delle dichiarazioni rilasciate dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, in una diretta sul profilo Facebook del sito casanapoli.net.
Il capo del dicastero dello sport italiano è stato interpellato sulle novità che gli ultimi provvedimenti del Governo – tra cui, appunto, quelli concernenti lo sport e il calcio – comporteranno in merito alla ripresa della Serie A. Di cui Spadafora ha parlato in questi termini: “Noi stiamo lavorando per fare in modo che dopo che sia ripartito il campionato, poi possa anche concludersi. La prudenza utilizzata è stata interpretata male. Sappiamo, o meglio, speriamo ripartano da lunedì gli allenamenti. Il Governo ha dato il suo via libera, ora dipende dai club. Per il campionato bisognerà vedere le curve del contagio dopo la riapertura del 18 maggio. Il mio auspicio è che si possa riaprire il 13 giugno, ma non può essere una data certa oggi”.
Riassunto: ricominciamo e speriamo di concludere, riapriamo ma cerchiamo di non essere costretti a richiudere. Ancora Spadafora: “Quando ho risposto duro al mondo del calcio è perché pretendevano una data certa non oggi, che sarebbe legittimo, ma tre-quattro settimane fa avevamo gli ospedali piani. Quello che ho trovato inopportuno è che sembrava che il calcio dovesse andare avanti comunque. Si sono fermate le Olimpiadi signori. Ora se ci sono le condizioni bisogna riprendere, ma facendo le cose per gradi. Se i dati ci conforteranno sicuramente riprenderanno anche i campionati di calcio come delle altre discipline sportive”.
Infine, una chiosa sulle critiche ricevute: “Inviterei un po’ tutti a fare meno i fenomeni – dichiara – Ricevo molti messaggi sui social di calciatori che cercano di esprimere le loro preoccupazioni. La differenza di posizioni non è incoerenza del Governo. Siamo tutti di fronte per la prima volta a una situazione del genere”.
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