L’Inter ha il suo condottiero: Spalletti ha conquistato i tifosi interisti

L’Inter sta andando ben oltre ogni aspettativa di inizio stagione ed il protagonista assoluto della cavalcata nerazzurra finora siede in panchina: stiamo parlando di Luciano Spalletti, autentico beniamino della tifoseria interista. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, nella storia dell’Inter soltanto con Mancini nel 2006-07 erano arrivati 39 punti nelle prime 15 giornate. Allora però Calciopoli aveva lasciato macerie tra le grandi rivali, mentre stavolta i calcinacci Lucianone se li è trovati in casa dopo lo scempio della primavera scorsa. Quando tutto iniziò a crollare proprio dopo il 7-1 contro l’Atalanta in cui la Curva Nord fece una deroga al divieto post Triplete di cori ad personam per sostenere Stefano Pioli. Questa Inter però è più forte della scaramanzia perché Spalletti ha mandato in fiducia anche l’ultimo dei magazzinieri. Tanto che la scena cult del pomeriggio è paradossalmente l’ovazione che ha accolto l’ammonizione di Andrea Ranocchia, un tempo bersaglio preferito dei tifosi e oggi simbolo della rinascita. E anche ieri il difensore e Ivan Perisic, due che a giugno avevano già preparato le valigie, hanno ribadito il ruolo centrale dello Sciamano nel loro cambio di prospettive.

L’Inter vola, ma Spalletti non vuole assolutamente sentir parlare di classifica e primato. Lui che in vetta c’era stato soltanto per due giornate 10 anni fa con la Roma e che poi è rimbalzato sempre contro la corazzata Juve, prima toglie il titolone alla sfida di sabato prossimo («Sfida scudetto sabato a Torino? Proprio no. Sarà una gara complicatissima, dovremo essere bravi a fare le cose che sappiamo»), poi in conferenza non può sottrarsi: «La Juve a Napoli ha confermato di essere imprevedibilissima e pieni di qualità, è attrezzata per il doppio impegno settimanale e in casa si esalta. Ma non vedo occasione migliore per guardarli dritto negli occhi e vedere chi ne ha di più. Con la classifica che abbiamo non riesco a pensare ai miei spaventati. Se ci batteranno non sarà perché gli abbiamo concesso qualcosa, ma perché saranno stati più bravi. Sempre se ci riusciranno…».

Spalletti è il leader spirituale dell’Inter che sembra aver creato una squadra in missione come ai tempi di Mourinho e, come faceva lo Special One, lo stesso tecnico di Certaldo studia bene anche le uscite mediatiche: “Io faccio la formazione scegliendo gli uomini, non bocciandoli. E chi sta fuori per me è più forte di chi gioca perché per far così bene dopo tante partite in panchina devi avere qualità enormi. Se poi i Santon o i Ranocchia li metti in una situaizone in cui tutto gira, si inseriscono meglio. E si diceva che oggi avevano un centrocampo leggero…”