Arrivano gli ennesimi numeri certificati a testimoniare il grande lavoro svolto dalla dirigenza e dall’area tecnica dell’Inter negli ultimi anni. Il Corriere dello Sport ha ripreso la classifica stilata dal report Cies Football Observatory, in base al saldo di mercato degli ultimi cinque anni delle squadre europee, quindi alla sottrazione fra acquisti e cessioni per i cartellini.
Il dato è abbastanza impressionante visto che, nel saldo cessioni-acquisti dal 2019 al 2024, l’Inter è addirittura al decimo posto in Serie A, facendo segnare un -19 milioni che impallidisce di fronte alle cifre investite da Juventus e Milan, rispettivamente al primo e al secondo posto come squadre più spendaccione d’Italia. I bianconeri hanno un saldo di -220 milioni, mentre i rossoneri fanno registrare un -205 milioni.
La squadra allenata da Stefano Pioli, inoltre, è stata anche quella che ha investito di più in Italia nell’ultimo mercato estivo, chiudendo a -50 milioni, mentre la sessione 2023 nerazzurra si è chiusa con un saldo di +2 milioni.
Se pensiamo alle squadre che hanno vinto il campionato dal 2019 ad oggi, poi, la classifica prende ancor più valore in chiave nerazzurra. Dopo Juventus (vincitrice nel 2019-20) e Milan (tricolore nel 2021-22) troviamo il Napoli a quota -138 milioni.
Fa sorridere sentir parlare da anni di Inter favorita e obbligata a vincere lo scudetto, alla luce di questi numeri, togliendo puntualmente pressione alle avversarie. Il vero merito di Marotta, Ausilio, Baccin, Inzaghi e l’area tecnica è stato quello di individuare i giusti parametri zero e di piazzare alcune cessioni anche dolorose ma azzeccate come quella di Lukaku al Chelsea per 115 milioni, oppure Onana al Manchester United per 55 milioni. Di seguito la classifica del Cies riportata dal Corriere dello Sport:
Tutte le informazioni utili per seguire il match
Appuntamento natalizio con Lorenzo e Simone
Le possibili scelte dei due allenatori
L'argentino non ha trovato molto spazio nella prima parte di stagione
Tour de force per gli uomini di Inzaghi
Cosa dobbiamo aspettarci dalla sessione invernale