19 Agosto 2014

FOCUS – Stjarnan, la cenerentola dell’EL: esultanze folli ma anche 4-2-3-1, difesa solida e rosa da 1,5 mln

Stjarnan Inter, conosciamo più da vicino gli avversari dei nerazzurri nel Play-Off di Europa League.

BINOMIO INTER-ISLANDA – Eyjafjallajokull. No, non è una parolaccia, è semplicemente l’unica parola che fino all’8 agosto, giorno del sorteggio del Play-Off di EL, ha accomunato l’Inter e l’Islanda. Ricordate il famoso vulcano che decise di eruttare proprio nei giorni precedenti quell’Inter-Barça, semifinale di CL del 2010? Sì, Eyjafjallajokull è il suo nome ed è, ovviamente, accostato a bei ricordi per la Beneamata. Ma questa è un’altra storia. Stjarnan: è questo il secondo termine che associa i colori nerazzurri con la terra dei ghiacciai. L’urna di Nyon ha decretato che fosse la squadra della cittadina di Garðabær l’avversaria dell’Inter nell’ultima fase di EL prima dei gironi. Un team sconosciuto quasi del tutto, se non fosse per le stravaganti esultanze dei suoi giocatori, che li hanno resi celebri in tutto il mondo. Però l’Ungmennafélagið Stjarnan non è solo questo: alla vigilia del match d’andata di Europa League è giunto il momento di conoscere meglio i prossimi avversari dei nerazzurri.

LA CITTA’ – Tanto per cominciare, chiariamo il senso della parola ‘cittadina‘:  Garðabær a stento raggiunge i 14000 abitanti, sperduta nella regione dell’Höfuðborgarsvæðið nei pressi del ghiacciaio Snæfellsjökull (non chiedeteci le pronunce), ma a soli 8 km dalla capitale Reykjavík. Lo stadio che ospita le partite del club islandese è lo Stjörnuvöllur, un impianto dalla capienza massima di 1300 persone circa. Ma, vista l’importanza dell’evento, il match contro l’Internazionale si disputerà nella Capitale, al Laugardalsvollur Stadium, l’impianto calcistico più importante della nazione, che si prepara a riempire tutti e 10000 i seggiolini disponibili.

CAMMINO IN CAMPIONATO ED EL – Passiamo al calcio giocato: lo Stjarnan milita nell’Úrvalsdeild, la massima serie nazionale, grazie alla promozione avvenuta nel 2008. Attualmente guida il campionato, formato da 12 squadre, che si disputa tra maggio e settembre per via delle estreme condizioni climatiche. Deve essere considerata a tutti gli effetti la cenerentola dell’EL, visto che si tratta della prima competizione europea in assoluto e considerato il raggiungimento del Play-Off già un ottimo risultato, dopo aver eliminato avversari più blasonati come il Lech Poznan e il Motherwell, rispettivamente nel terzo e secondo turno, e il più modesto Bangor City nel primo turno. Come se non bastasse tutto ciò, al momento del sorteggio gli islandesi erano la squadra con il coefficiente UEFA più basso.

TATTICA E GIOCATORI – Squadra giovane, per storia (fondata nel 1960) e per età media (23,9), lo Stjarnan è schierato da mister Rúnar Páll Sigmundsson con un 4-2-3-1 che si trasforma molto spesso in un 4-5-1, con la solida difesa che fa da protagonista. Prova ne è lo 0-0 ottenuto in Polonia al ritorno contro il Lech Poznan, un risultato maturato grazie ad un incredibile lavoro di copertura di tutta la squadra e superbo da parte della retroguardia, uscita indenne nei 180′ totali. Ma questo non significa che la squadra islandese rinunci ad attaccare, anzi, il modulo adottato è molto offensivo, con le due ali, Bjorgvinsson e Finsen (rigorista), che si rendono pericolose con le loro incursioni. Proprio questi due giocatori sono i top scorer della squadra, rispettivamente con 3 e 5 gol in Europa League e 6 ciascuno in campionato. Il giocatore più rappresentativo si chiama Veigar Gunnarsson, il veterano, la prima punta, uno dei pochi della squadra ad aver avuto esperienze con la maglia della Nazionale e fuori dal territorio islandese, specie in Norvegia e in Francia, con la maglia del Nancy. “Una squadra – racconta in esclusiva a Passioneinter.com il difensore Johann Laxdal – unita come una famiglia, composta da studenti e lavoratori”. A proposito di questo, una nota curiosa: il trequartista della squadra, l’americano Pablo Punyed, ha brillato alla St. John’s University di New York alla facoltà di Management e Finanza sportiva e adesso studia Ingegneria in Islanda quando non è impegnato ad essere la mente nella mediana della squadra. Totale? Una rosa dal modestissimo valore complessivo di mercato equivalente a circa 1,5 mln!

Questo, dunque, il probabile undici degli islandesi: (4-2-3-1) Jonsson; Vemmelund, D. Laxdal, Rauschenberg, Arnason; Praest (c), Johannsson; Bjorgvinsson, Punyed, Finsen; Gunnarsson.

ESULTANZE – Sulle esultanze dei giocatori della squadra islandese ci sarebbe più da osservare che da scrivere. Sono divenute celebri su Youtube e grazie alla loro popolarità in rete la squadra ha ricevuto importanti sponsorizzazioni, che hanno senza dubbio dato inizio al processo di crescita di questa squadra. Ce ne hanno fatte vedere di ogni tipo: dalla pesca del salmone alla bicicletta umana, fino ad arrivare alla simulazione di un parto, alle magie di un mago e al bowling, passando per Rambo e il wc umano.  Ma c’è di più, un’altra cosa che avvicina l’Inter allo Stjarnan: l’anno 2010, momento in cui entrambe le squadre hanno deciso di farsi conoscere dal mondo, l’una per aver vinto tutto, l’altra per la decisione di iniziare a festeggiare i gol messi a segno con un’originalità mai vista prima. Per poi ritrovarsi inaspettatamente quattro anni più tardi, segno di un grande miglioramento per il calcio islandese e di un obiettivo ridimensionamento per chi quattro anni fa non faceva in tempo ad alzare un trofeo che subito doveva alzarne un altro. Ma su questo ci sarebbe troppo da parlare; diciamo che, per il momento, ci accontentiamo di non vedere nuove esultanze, almeno per 180′.

di Giuseppe Santangelo

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